365 giorni, Libroarbitrio

Pier Paolo Pasolini “Me ne vado, ti lascio nella sera”

Roma 19 ottobre 2013

Me ne vado, ti lascio nella sera

che, benché triste, così dolce scende

per noi viventi, con la luce cerea

che al quartiere in penombra si rapprende.

E lo sommuove. Lo fa più grande, vuoto,

intorno, e, più lontano, lo riaccende

di una vita smaniosa che del roco

rotolio dei tram, dei gridi umani,

dialettali, fa un concerto fioco

e assoluto. E senti come in quei lontani

esseri che, in vita, gridano, ridono,

in quei loro veicoli, in quei grami

caseggiati dove si consuma l’infido

ed espansivo dono dell’esistenza –

quella vita non è che un brivido;

corporea, collettiva presenza;

senti il mancare di ogni religione

vera; non vita, ma sopravvivenza

– forse più lieta della vita – come

d’un popolo di animali, nel cui arcano

orgasmo non ci sia altra passione

che per l’operare quotidiano:

umile fervore cui dà un senso di festa

l’umile corruzione…

da Le ceneri di Gramsci

Buona lettura

A domani

LL

365 giorni, Libroarbitrio

Pier Paolo Pasolini poeta, saggista, polemista e regista

Roma 18 ottobre 2013

Pier Paolo Pasolini

Pasolini nasce nel 1992 a Bologna, dove compie gli studi di lettere.

Dal 1943 al 1949 vive in Friuli, a Casarsa, paese della madre, e come poeta e operatore culturale contribuisce in modo significativo alla valorizzazione della letteratura dialettale.

La lingua friuliana caratterizza buona parte della sua produzione poetica giovanile, riunita nel 1954 nel volume La meglio gioventù.

Nel 1947 inizia il suo impegno politico con l’iscrizione al Partito comunista, dal quale viene espulso nel 1949, a causa della sua omosessualità.

Il fortissimo shock privato e politico lo porta a trasferirsi a Roma.

Agli anni Cinquanta e Sessanta risale la stesura dei romanzi sul sottoproletariato urbano della capitale Ragazzi di vita, Una vita violenta , che si tramuteranno poi nelle prime prove da regista Accattone, La ricotta, Mamma Roma.

La produzione poetica di Pasolini in lingua italiana trova la sua massima espressione nel poemetto Le ceneri di Gramsci e nelle raccolte L’usignolo della chiesa cattolica, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa.

Impegnato come saggista, polemista, regista, diventa una delle figure culturali più interessanti e critiche nel panorama letterario e cinematografico italiano.

Muore a Roma nel 1975, ucciso in circostanze mai del tutto chiarite.

A domani

LL