365 giorni, Libroarbitrio

Movimenti Ereticali

27 gennaio 2013

L’ascesa dei laici

Lo sviluppo delle città ha favorito lo spostamento e la trasformazione dei  centri scolastici, sorgono così Università con un fine formativo diverso da quello delle scuole monastiche ed episcopali, contribuendo alla definizione di un nuovo tipo di intellettuale laico, il giurista, il notaio, l’oratore politico, il funzionario statale. La cultura letteraria fu profondamente modificata   da questi nuovi operatori, che disponevano degli strumenti della retorica e del diritto e li adoperavano trattando temi nuovi rispetto alla cultura monastica, perché riguardavano il campo della vita civile e della vita affettiva, la politica, l’amore, tradizionalmente considerato su un piano inferiore.

Lo sviluppo del fenomeno cittadino, con il moltiplicarsi dei ceti urbani in ragione delle molteplici attività produttive che la città favorisce, tende a mettere in discussione proprio l’ideologia sulla quale si fondava il primato della cultura monastica, la concezione secondo la quale il perfetto cristiano è colui che rinuncia al mondo e partecipa alla vita del chiostro. Tale ideologia sostiene la netta separazione fra il clero, cui è demandato il compito della direzione e del governo  della vita spirituale, e i laici, che partecipano al culto, ma rimanendo estranei ad ogni forma di diretta partecipazione al governo della vita ecclesiastica.

A domani

LL