365 giorni, Libroarbitrio

Lié Larousse discorso poetico sulla Pace alla Biblioteca della Camera dei Deputati

Venerdì 25 marzo a Roma, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, l’autrice Lié Larousse interverrà con un breve discorso poetico sulla Pace per la Giornata Mondiale della Poesia evento diretto ed organizzato dalla F.U.I.S

Attraverso la voce di Lumas, giovane sedicenne ottocentesca rappresentata nel romanzo RID DEMENTIA, Lié porta alla luce la crisi di pensiero adolescenziale in una chiave psicologica e animica.

Di seguito un breve estratto:
Lumas questa notte, come ormai le ultime notti passate, non riesce a dormire.
Scende dal letto, si avvicina alla finestra che dà sul mare, fuori l’aria è salmastra, qui, dentro di lei, un pensiero non le dà Pace. La Pace.
Come si vive in Pace se siamo in lotta nel nostro cuore,

nella nostra mente, ogni giorno.
Come possiamo puntare il dito contro le ingiustizie del mondo quando siamo noi i primi ad essere ingiusti, con noi stessi, addirittura con i nostri cari, o con il nostro vicino di casa o di Paese. Come possiamo essere tanto ipocriti?
Lumas immaginò di capire…”

365 giorni, Libroarbitrio

Wisława Szymborska: la poetessa dello stupore – Fiori di pesco e pagine scritte di Martina Benigni

Per capire Wislawa Szymborska leggete Wislawa Szymborska - la Repubblica

“Non c’è vita
che almeno per un attimo
non sia stata immortale.”

(Dalla poesia “Sulla morte senza esagerare” di Wisława Szymborska)

Wisława Szymborska (1923-2012) è stata una celebre poetessa polacca, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1996. Il comitato che le assegnò il Premio scrisse nella motivazione: “Per aver creato della poesia che tramite ironica precisione permette di mettere in luce il contesto storico e biologico in frammenti di realtà umana.” In effetti, la poesia della Szymborska fa pensare, emozionare e sorridere: più volte i suoi versi sono riusciti a strapparmi qualche risata dolce-amara, proprio perché l’ironia che li colora è brillante e piacevole, sembra di chiacchierare con quell’amico o quell’amica che sa sempre qual è la cosa giusta da dire e quando.

La sua giovinezza, a Cracovia, è segnata da eventi traumatici come la seconda guerra mondiale che la costringe, sotto Hitler, a studiare clandestinamente per ottenere il diploma, mentre sotto Stalin si vede negata la pubblicazione della sua prima raccolta di poesie, nel 1948, perché non in linea con i dettami del realismo socialista. Negli anni ’50, però, si iscrive al Partito Comunista, riscoprendone i valori e dedicandosi totalmente alla “causa”. La sua relazione con la politica, tuttavia, non fu affatto semplice ed in seguito, dopo aver lasciato il Partito, nella vita come nei versi, dirà: “Ho sempre guardato a tutta la sfera terrestre con la sensazione che ancora in altre parti del mondo si svolgono fatti terribili. Ma dopo una crisi profonda negli anni ’50 ho capito che la politica non è il mio elemento. Ho conosciuto gente molto intelligente per la quale tutta la vita intellettuale consisteva nel mediare su quello che aveva detto Gomulka ieri e oggi Gierek. Un’intera vita chiusa in un orizzonte così terribilmente ristretto. Così mi sono sforzata a scrivere versi che potessero superare questo orizzonte. Non mancano in essi le esperienze polacche. Se ad esempio fossi una poetessa olandese, la maggior parte dei miei versi non sarebbero stati scritti. Ma alcuni sarebbero stati scritti ugualmente, indipendentemente dal luogo dove sarei vissuta. Questa è una cosa importante secondo me”. 

Il successo delle sue poesie, già prima del Nobel, è dovuto soprattutto all’universalità dei temi trattati, dei dubbi che confessa a sé stessa e chi legge, nonché alla semplicità delle immagini che cuce con la stessa delicatezza di una nonna che, paziente, prepara un maglioncino al nipote o alla nipote. Troviamo un esempio di questa abbacinante semplicità in versi come i seguenti: “Piace-/ ma piace anche la pasta in brodo;/ piacciono i complimenti e il colore azzurro, / piace una vecchia sciarpa, / piace averla vinta, / piace accarezzare un cane.” Una semplicità che si accompagna alla lucida consapevolezza della finitezza materiale di tutte le cose, nella quale però risiede una bellezza unica, che gli Dei ci invidiano da sempre: “Ci sei- perciò devi passare./ Passerai- e qui sta la bellezza.”

L’andatura riflessiva e scherzosa delle poesie di  Szymborska apre ai lettori e alle lettrici un mondo quasi incantato, in cui anche l’immagine più triste o angosciosa diventa pretesto per rivolgere, tutto sommato, uno sguardo ottimistico al domani. Non è mai tutto nero o tutto bianco, ci sono sempre sfumature, e nulla si ripete due volte allo stesso modo, ogni cosa è fatta di trasformazioni: “Non c’è giorno che ritorni,/ non due notti uguali uguali,/ né due baci somiglianti,/ né due sguardi tali e quali.”La forza silenziosa e gentile che guida la penna della poetessa è lo stupore, quel sentimento che rende tutto unico e irripetibile, che splende negli occhi dei bambini e troppo spesso si offusca in quelli dei “grandi”. Un po’ come il Fanciullino di Pascoli, ma in modo totalmente diverso, Szymborska indaga il mondo attraverso la lente di un instancabile stupore che le permette di partecipare “a questo gioco con regole ignote” che è la vita. C’è di fondo un “Non lo so” esistenziale che spinge la poetessa ed il poeta in generale ad interrogarsi e a rinnovare continuamente la propria insaziabile sete di conoscenza. Il mondo, allora, diventa una sorpresa continua, persino le cose più umili possono e devono essere vissute con stupore perché il Nostro Tempo è unico e non c’è nulla che dovremmo dare per scontato. Quale mistero si cela dietro ad un “filo d’erba calpestato/ dal corso di incomprensibili eventi”? Non ci è dato di saperlo, forse, ma il vero dramma, penso, sta nel non chiederselo nemmeno.

Un tema fondamentale nella sua poesia, anche se poco riconosciuto da una certa critica, è quello dell’amore, al quale sono in realtà dedicate esplicitamente solo una manciata di poesie. L’apparente marginalità dell’amore nei versi della poetessa è smentita soltanto da un’attenta lettura, grazie alla quale è possibile cogliere, invece, le molteplici forme e situazioni in cui esso si manifesta tanto nella vita quanto sul foglio. Nelle sue “poesie d’amore” troviamo preoccupazioni quotidiane e slanci metafisici, grandi dolori e gioie vivifiche. Troviamo la solita ironia che sempre muove l’ingegno poetico dell’autrice e che regala sorrisi sornioni come in questo caso: “Ma già sanno di noi […] E sanno i bicchieri perché sul fondo/ il tè avanzato si raffredda./ Swift ormai non può certo fare conto/ che questa notte qualcuno lo legga.”
Ci sono poi poesie in cui gli amanti si mischiano alla natura nel panteismo più romantico e fiabesco che ci dà la sensazione di trovarci di fronte ad un dipinto: “Si amarono tra i noccioli/ sotto soli di rugiada,/ raccolsero nei capelli/ foglie e terra bagnata.”
Nella poesia “Addio a una vista”, dedicata alla perdita dell’uomo amato, l’amore affonda nel dolore insopportabile dell’assenza che viene raccontato in maniera originale e profondissima al tempo stesso perché racconta di un’accettazione pacifica, di un dolore che non si tramuta in odio ma che, seppur presente, non diventa livore verso il mondo, ma nuova lente attraverso cui filtrare la realtà, arrivando a percepirla in modo ancora più sentito: “Prendo atto/ che la riva di un certo lago/ è rimasta – come se tu vivessi ancora –/ bella come era.

Ci sarebbe ancora tanto da dire su questa poetessa “figlia” del suo secolo, ma penso che siccome la poesia nasce dal silenzio, come lei stessa sostenne, affiderò al silenzio del foglio le parole che non so dire, ed alla sua poesia il “compito” di stupirvi, come ha fatto con me.

Un amore felice

Un amore felice. E’ normale?

è serio? è utile?

Che se ne fa il mondo di due esseri

che non vedono il mondo?

Innalzati l’uno verso l’altro senza alcun merito,

i primi qualunque tra un milione, ma convinti

che doveva andare così – in premio di che? Di nulla;

la luce giunge da nessun luogo

perché proprio su questi, e non su altri?

Ciò offende la giustizia? Si.

Ciò offende i principi accumulati con cura?

Butta giù la morale dal piedistallo? Si, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:

se almeno dissimulassero un po’,

si fingessero depressi, confortando così gli amici!

Sentite come ridono – è un insulto.

In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza.

E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,

quei bizzarri doveri reciproci che s’inventano

sembra un complotto contro l’umanità!

E’ difficile immaginare dove si finirebbe

se il loro esempio fosse imitabile.

Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,

di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,

chi vorrebbe restare più nel cerchio?

Un amore felice. Ma è necessario?

Il tatto e la ragione impongono di tacerne

come d’uno scandalo nelle alte sfere della Vita.

Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.

Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,

capita, in fondo, di rado.

Chi non conosce l’amore felice

Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire.

dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice.

Articolo di Martina Benigni

365 giorni, Libroarbitrio

” .la vita comunque. un grido d’amore e coraggio” recensione di Martina Benigni

“…vivere è proprio un lavoro.” Così recita una delle poesie di Lié Larousse che è una donna che ama, come lei stessa ci confessa, e proprio per questo è una donna che Vive.  Con questa raccolta ci fa affacciare sulla sua vita, anzi, sulle sue vite che si mischiano inevitabilmente con quelle degli altri “scapigliati”, distratti, di fretta, alcuni innamorati e bellissimi. La vita è dolorosa e il “tempo è bastardo”, ma in tutto ciò giace una profonda dolcezza che la poetessa sa ritrarre alla perfezione nelle immagini quotidiane e intime che regala ai lettori, come la pennellata d’acquerello della bimba dai capelli rossi o il sughetto finto del Nonno.
Lié lo sa che “.è la vita, si muore.” e, forse, proprio in questo nostro essere “un attimo” si cela tutta la nostra eternità. Ci vuole davvero tanto amore per scrivere versi come questi, per riuscire a cogliere tutta la poesia che divampa dai bar di periferia ad una Nonnina che chiacchiera “di tempo al tempo”. L’amore è la forza segreta che tutto muove: delusioni e gioie, soprattutto quelle, e in quanto tale va difeso. Mai farsi rubare l’amore, mai. Forse è proprio questo il messaggio più potente che sprigionano queste pagine, quasi accecandoci, lasciandoci senza fiato, inebetiti di fronte a tanta “semplice” verità.
La vita ci porta spesso a navigare mari in tempesta, così scuri e grandi da farci credere che tutto sia ormai perduto, che la rotta sia introvabile, ma è proprio allora che dobbiamo scrivere più forte, amare più forte e vivere più forte, che penso di non sbagliare nel definire sinonimi.
Vivere è, dunque, sbagliare, ridursi in pezzi, frantumarsi il cuore, per poi scoprirsi dolcissime “Sìbellule” pronte ad amare e ad amarsi perché non dobbiamo “lasciarci al caso”, ma reinventarci per noi e per chi amiamo.
Ecco, c’è tutto questo e molto di più nelle poesie di Lié: c’è la Vita. La Vita comunque.

di Martina Benigni

Martina Benigni è attualmente una studentessa della Magistrale in Lingue e Civiltà Orientali, presso La Sapienza di Roma, città dove è nata e cresciuta. Dopo la laurea triennale decide di recarsi in Cina, a Pechino, per approfondire la lingua, innamorandosene ancor di più, grazie alla bellezza della cultura, dei luoghi e delle persone conosciute durante quei tre mesi di studio e scoperta. L’amore per la letteratura comincia in tenera età, fra i banchi di scuola: da sempre avida lettrice, scopre molto presto anche la bellezza della poesia che diventa una sorta di bussola nella vita di tutti i giorni. Il sogno è quello di scrivere e viaggiare, che sono un po’ la stessa cosa, e di riuscire a tornare presto nella sua amata Cina. 
Da dicembre terrà una sua rubrica letteraria sul sito e blog http://www.libroarbitrio.com

365 giorni, Libroarbitrio

Gian Carlo Lisi recensisce le poesie di Lié Larousse dal nuovo libro .la vita comunque.

bestseller books post fb Larousse

Ringrazio il giornalista Gian Carlo Lisi per la sua recensione alla mia poesia .matrioska. estratta dal mio nuovo libro .la vita comunque. pubblicata sul quotidiano Taranto BuonaSera e sulla pagina controVerso!

“.se questa tua vita / in una vita si aprisse
una dentro un’altra / e dentro questa
un’altra ancora / vita su vita
tante / quante / vorresti viverci dentro e assieme
ma quanto peccato invece / che questa tua vita tu l’abbia
chiusa in una vita sola / e basta.”

Interessante l’idea di chiudere il titolo, scritto in minuscolo, tra due punti: uno in principio e uno alla fine. Così come è caratteristica la soluzione di aprire la poesia con un punto e di chiuderla con un punto evitando l’interpunzione intermedia. La matrioska, per chi lo ignori, è una tipica bambola russa che contiene al suo interno un’altra più piccola, che ne contiene un’altra e così via. Il quesito che si pone Lié Larousse prende spunto da tale bambola e giunge alla fredda e asettica conclusione secondo la quale, sebbene sia possibile per ciascuno di noi aprirsi a nuove e insolite vite, “questa tua vita tu l’abbia/ chiusa in una vita sola/ e basta”. E’ il dramma di ogni individuo e, a tale malessere, non v’è rimedio alcuno.
Non è possibile vivere vite parallele se non per osmosi.
Ma a cosa serve? Sono e restano pur sempre vite fittizie. Desideri. Sogni. La realtà è ben altro e con essa, quotidianamente, l’individuo è costretto a coesistere. L’autrice nella sua rassegnata conclusione, comprende che non vi siano alternative. Versi struggenti e potenti. Parole che fanno male e, al contempo fanno meditare. La poesia, come dicevo in altra recensione, deve emozionare ma essa deve anche insegnare. Ecco questa poesia oltre a far sognare è didattica.

di Gian Carlo Lisi

 

 

Il libro .la vita comunque.
edito dalla casa editrice americana Bestseller Books & Co.
è in vendita in libreria e online.

Ringrazio tutti i miei amici che si soffermeranno a leggermi 
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

.vivere senza. poesia di Lié Larousse

Lié Larousse disegno

.non si dovrebbe vivere soli così
senza amore
senza sonno
e tutta questa sete
e tutta questa fame
non si dovrebbe vivere
soli così
in una notte di buio indelebile
senza il tempo di un’ultima carezza
ad un angelo.
 
dal libro .la vita comunque. (Bestseller Books)
 
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.ancora e ancora adesso. – Lié Larousse

Pietà Michelangelo

.e intanto qui
finisce tutto così
e non c’è più tempo
per le fatiche di una vita
i ripensamenti
chissà a che pensi
mentre muori
finisce tutto così
e non c’è più tempo
di salutarci dirci a presto
magari a domani
domandandoti se starai meglio
domandandomi se resto ancora e penso
ad ogni mio sorriso e a quanto pensarlo
ti faccia sorridere ridere ancora adesso
e allora ci rideremo su domani
ancora e ancora adesso
in questo mondo
o in un qualsiasi altro
e finisce tutto così
sorridendoti
da lontano.

Tutta la nostra vicinanza, pensieri e preghiere a chi se ne è andato senza un saluto, e ai figli e alle figlie, alle mogli e ai mariti, ai genitori, ai parenti, agli amici, di tutti coloro che non ci sono più.
DuediRipicca

la poesia sopra dal titolo .ancora e ancora adesso. è estratta dal libro .la vita comunque. di Lié Larousse

#lavitacomunque #pietà #michelangelobuonarroti

365 giorni, Libroarbitrio

.Italia mia. – Lié Larousse

 

Lié Larousse .la vita comunque.

.e niente,
niente strette di mano, ci dicono,
niente teatri, niente cinema, niente bar
niente folle accalcate sparse tra folli,
quelli che siamo noi, adesso, oggi, domani
che abbiamo deciso di baciarci
e sorriderci, e stringerci più forti
anche se di questi giorni lontani
ma nonostante tutto tutti assieme,
tutti uniti in questa città,
che è il nord, che è il centro, che è il sud,
che è tutta casa nostra, un’unica terra
lo stesso azzurro cielo.

Lié Larousse

.
Ringrazio il mastodontico orso bruno Gabriele Ferramola che per una volta ha ceduto alla mia richiesta di farmi uno scatto con un sorriso. Ridere e sorridere riempie vuoti, anima e cuore, sorridete, sorridiamo sempre!

#lavitacomnque
Reading & Concerto – Bestseller Books presenta poeti e canzoni

365 giorni, Libroarbitrio

READING & CONCERTO – BESTSELLER BOOKS presenta i suoi nuovi autori Lié Larousse e Gianluca Pavia in una serata evento Poeti & Canzoni

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****PERCHÉ NONOSTANTE TUTTO C’E’ SEMPRE BISOGNO DI POESIA E MUSICA NELLE NOSTRA VITA!****

Perciò eccoci:
Reading & Concerto – Bestseller Books presenta poeti e canzoni

Venerdì 6 marzo verso le 19:00 circa, saremo alla RED la Feltrinelli Tomacelli per la presentazione dei nostri nuovi libri , e per l’occasione vi regaleremo una serata di inediti poetici e musicali tutti da scoprire.
Ad accompagnarci la voce più grintosa e emozionante dell’ultima epoca romana: quella del grande Emilio Stella.

****Ospite Er Pinto che ha curato la presentazione del mio libro .la vita comunque. ****

Ringrazio l’editore Bestseller Books & Co. e tutto lo staff che da Milano nonostante le restrizioni per il #coronavirus stanno lavorando per noi!
Grazie al nostro instancabile Adriano Sgobba Anomalia – Ufficio Stampa e Social Network
Grazie agli sponsor Francesco Coppola #artburé e #celda

Tutte le info nel link dell’evento👇
Reading & Concerto – Bestseller Books presenta poeti e canzoni

CONTATTI
Casa Editrice: bestsellerbookseco@gmail.com
Ufficio Stampa: Anomalia – Ufficio Stampa e Social Network
Adriano Sgobba: anomalia.socialpress@gmail.com – 3426763238

RED – FELTRINELLI – ROMA
Roma, via Tomacelli 22,23,24,25
Telefono: 06.69347261

#WHISKEYESODACAUSTICA Gianluca Pavia
#lavitacomunque Lié Larousse

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I libri della settimana – Bestseller Books

Anomalia – Ufficio Stampa e Social Network

Solo una settimana fa la Bestseller Books & Co. ha pubblicato due raccolte di #poesia .𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲. di Lié Larousse e 𝗪𝗵𝗶𝘀𝗸𝗲𝘆 & 𝗦𝗼𝗱𝗮 𝗖𝗮𝘂𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗱’𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲, 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮, 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗶𝗻𝗶 di Gianluca Pavia…il 6 marzo celebreremo questi progetti con un #evento speciale di cui presto sveleremo i dettagli!

.matrioska. di Lié Larousse

.𝘴𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢
𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘪 𝘢𝘱𝘳𝘪𝘴𝘴𝘦
𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘶𝘯’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢
𝘦 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢
𝘶𝘯’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢
𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘶 𝘷𝘪𝘵𝘢
𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦
𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘦
𝘷𝘰𝘳𝘳𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘷𝘪𝘷𝘦𝘳𝘤𝘪 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦
𝘮𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘤𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦
𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢
𝘵𝘶 𝘭’𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘴𝘢
𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘢
𝘦 𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢.

365 giorni, Libroarbitrio

Musica e poesia “Verso…” la musica

invito filarmonica

“VERSO … LA MUSICA”
Lié Larousse assieme all’autore Gianluca Pavia saranno ospiti per la lettura live dei nuovi libri di poesie in anteprima alla Filarmonica Romana!
A seguire il Quartetto Lyskamm.
Musica di Bartok, Beethoven, Lorusso.

Un grazie speciale a Pier Paolo Pascali ideatore e curatore di Libro: che Spettacolo! che promuove la lettura e lo spettacolo dal vivo.

#lavitacomunque
#WHISKEYESODACAUSTICA
Bestseller Books & Co.

 

filarmonica