Roma 7 ottobre 2013
La conchiglia
Non a te appartengo sebbene nel cavo
della tua mano ora riposi, viandante;
né alla sabbia da cui mi raccogliesti
e dove giacqui lungamente prima
che al tuo sguardo si offrisse la mia forma mirabile.
Io compagna d’agili pesci e d’alghe
ebbi vita dal grembo delle libere onde.
E non odio né oblio ma l’amara tempesta me ne divise.
Perciò si duole in me l’antica patria e rimormora
assiduamente e ne sospira la mia anima marina,
mentre tu reggi il mio segreto sulla tua palma
e stupito vi pieghi il tuo orecchio straniero.
Margherita Guidacci nasce a Firenze nel 1921.
Laureatasi con una tesi su Giuseppe Ungaretti, si trasferisce a Roma, dove insegna letteratura inglese in un liceo e lavora alla traduzione di poeti inglesi e americani.
Formatasi come poetessa nell’ambito della corrente ermetica, andrà via via superando tale poetica, per esprimere un più personale linguaggio, connotato da una forte tensione spirituale e meditativa.
Pubblica numerose raccolte di poesie, in gran parte di argomento religioso:
La sabbia e l’angelo 1946;
Paglia e polvere 1961;
Terra senza orologi 1973;
Inno alla gioia 1983;
Sono un poeta: una farfalla, un essere
delicato, con ali.
Se le strappate, mi torcerò sulla terra,
ma non per questo potrò diventare
una lieta e disciplinata formica.
di Margherita Guidacci
A domani
LL
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