Roma 20 maggio 2013
Il giorno segue la notte
Il giorno segue la notte
e la notte il giorno che muore, sorgono le stelle
e tramontano e risorgono,
dando esempio alla terra.
Guarda come la gaia estate
con la sua ghirlanda verde e i fiori d’ambrosia
appassisce nel pallido autunno,
come il grigio inverno
gelido di brina e burrascoso
spazza via i frutti dorati dell’autunno
per poi sciogliersi nella molle primavera,
che dalle tiepide stanze e meridione chiama
con tiepidi aliti la calda stagione. Ogni cosa
per rifiorire ingiallisce, come in una ruota
ove tutto affondi per poi risalire.
Metafora dell’uomo che passa e non perisce,
con una lieve distinzione tra il simbolo e l’oggetto,
la Natura s’avvicenda, e intanto l’uomo avanza:
eterni entrambi, ma cerchio l’una e linea l’altro;
gravitante per la prima, dove l’uomo si leva involo.
L’animo tremante e ardente come fiamma
rivolge al cielo un anelito
a cui zelo e umiltà porgono ali.
Nel multiforme mondo materiale
tutto muore a nuova vita. E tale vita nata dalla morte,
spiega la vastità della materia senza posa.
Neanche un solo atomo
l’Altissimo disperde una volta creato.
da Il lamento, VI
A domani
LL
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