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Wordsworth “il poeta è un uomo che parla agli uomini”

Roma 19 luglio 2013

Wordsworth, attraverso la definizione del poeta, definisce anche la poesia: ” Il poeta è un uomo che parla agli  uomini, sia pure dotato di sensibilità più viva, di maggiore entusiasmo e tenerezza, di una più profonda conoscenza della natura umana e di un animo più vasto di quanto si ritenga comune  all’umanità; un uomo che vagheggia le proprie passioni  e la propria volontà e che più di ogni altro gioisce dello spirito vitale che è in lui; un uomo che ama completare la volontà e le passioni che si manifestano nelle vicende universali a somiglianza delle proprie, e che si sente spinto a crearle dove non riesca a trovarle”.
Tratto da Storia della letteratura inglese, David Daiches, Garzanti Editore 1983

Wordswort nasce a Cockermouth, nel Lake District nel 1770.

Venticinque anni dopo risale l’inizio del suo fruttuoso rapporto con S.T.Coleridge, che determinò la creazione delle Ballate liriche.

La grande novità di questi versi fu il profondo rinnovamento del linguaggio e delle tematiche: la funzione della poesia diventò con Wordsworth l’espressione delle emozioni del poeta con il linguaggio reale, colloquiale degli uomini, la scoperta dell’intima spiritualità  e dei significati soprannaturali degli avvenimenti più semplici della quotidianità.

Nel 1805 uscì il poemetto Preludio, ricco di riferimenti autobiografici e in particolare sul suo sodalizio con Coleridge, e nel 1807 Poesie.

Poeta laureato dalla Corona inglese, Wordsworth morì Rydal Mount nel 1850.