365 giorni, Libroarbitrio

“Il dragomanno errante” Charles Tomlinson

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Di sera l’aria si addensa di un profumo
essudato dai muri e prodigo di sogni,
incenso scuro di un sacramento solare
dove le fasce di seta dei campi
sbiadiscono e seccano profilando i declivi
con parallele d’erba, dolci viali:
un profumo costante aleggia sul mutamento,
come quando si svolta il fieno e perdiamo
questa chiarezza di pianure e terrazze
finché i covoni segmentano i pendii di nuovo
come megaliti sparsi. Ogni anno gli uomini
li impilano prima di fare i pagliai,
lasciando verso sera contro il cielo
un cromlech di covoni per confondere il senso
del tempo, e da cui le rugiade fumanti
traggono odori solidi come quell’inganno.

365 giorni, Libroarbitrio

“Gulliver” Sylvia Plath

Sirkkary - Alice In Wonderland series

Di te, là sulla tua
Schiena, con gli occhi al cielo
Gli uomini-ragno t’han preso,

Avvolgendo e tirando i loro minuscoli ceppi
I loro tranelli –
Di seta.

Quanto ti odiano.
Nella valle delle tue dita conversano, vermiciattoli.
Vorrebbero farti dormire nei loro stanzini,
Fare reliquie dei diti dei tuoi piedi.
Scappa via!

365 giorni, Libroarbitrio

“Dell’invisibilità” L.L.

Linda de Luca

Opera fotografica di Linda De Luca

Plasmarsi dell’invisibilità.
Sparire senza assentarsi.
Dissolversi e non morire.
Non morire!
Radioattiva autoimmune al misticismo scientifico.
Si propaga invisibile l’enigma.
Dirama dilania divora.
Ingurgita dispersa parola.
Attenzione richiede.
Giacinto iniezione sottocutanea di rinascita.
Il suo suono rimbomba.
Del suo petalo riecheggia.
Teoria nella praticità dell’esperimento.
Fragranza proibita.
Veleno.
Melodia nelle dita del pianista.
Canto d’aria.
Etereo.
Verso del poeta.
Adrenergica vibrazione.
Diafano.
Questioni irrisposte.
Tuttavia.
Colui che brama non s’arresta.
Escogita strumenti.
Vede al buio.
Esamina la luce.
Si innalza a Dio.
Creatore del gioco.
Del battesimo d’inizio.
Del fine tumultuoso.
Balocco smossa da fili di spago, io.
Cuore di fil di ferro, lui.
Grida rotte nella gola di legno.
Nascondo guizzar d’occhio impaurito.
Esiste dunque non solo ciò che vediamo?
Quale inganno credere d’essersi vestiti dell’invisibilità.

L.L.