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La Poesia europea del ‘900 : “le parole si gonfiano come il mare” (prima parte)

Roma 31 agosto 2013

Novecento

La poesia europea del Novecento, nei suoi contenuti  e nel ruolo che via via viene ad assumere, appare profondamente segnata dalle drammatiche vicende storiche relative alle due grandi guerre mondiali e ai successivi periodi di ricostruzione, dalle dittature con le loro violente repressioni, dai vari movimenti della Resistenza, dalla Rivoluzione russa e dalla guerra civile spagnola.

In coerenza con i grandi dibattiti sulla funzione della poesia  e sul compito del poeta rispetto alla storia e alla politica, alle tendenze culturali della società, alla specificità della dimensione umana e alle altre forme dell’espressione artistica, l’esperienza poetica di questo secolo è caratterizzata  da continue ricerche e sperimentalismi.

Forme metriche e strutture linguistiche, temi e stili subiscono profonde analisi e scomposizioni, nuove ricostruzioni e singolari accostamenti per fare del componimento poetico ora uno strumento di lotta e denuncia, ora un anelito di pace e giustizia, ora l’intima voce della verità e la testimonianza di una volontà di rottura con tutto ciò che risulta codificato.

I poeti dialogano tra loro, si scambiano idee ed esperienze, si aggregano intorno a importanti riviste e circoli letterari, discutono, polemizzano, progettano.

Per elaborare messaggi sempre più dirompenti e coinvolgenti demoliscono le barriere tra i diversi ambienti artistici della pittura, della letteratura, della musica e del teatro, e realizzano l’integrazione, la contaminazione, la fusione dei rispettivi moduli espressivi.

La poesia delle avanguardie futuriste e dadaiste disintegra i legami sintattici e scopre le più segrete e articolate valenze sonore e ritmiche della parola.

A domani

LL