365 giorni, Libroarbitrio

“Il dio vicino” di Rabindranath Tagore

Moon 

Se vuoi riempire la tua brocca, vieni, vieni al mio lago.
L’acqua bagnerà i tuoi piedi e ti mormorerà
il tuo segreto.
La traccia della pioggia vicina è già sulla sabbia,
le nuvole sono basse sulla linea azzurra
degli alberi come i folti capelli sopra i tuoi occhi.
Conosco bene il ritmo dei tuoi passi:
batte nel mio cuore.
Vieni, vieni al mio lago, se devi riempire la tua brocca

365 giorni, Libroarbitrio

Bosco del tempo di Giancarlo Pontiggia

Roma 27 gennaio 2014

Giancarlo Pontiggia

Alle celle, scure, dei monaci
a volte pensavo, come a un luogo
di pace, salvifico. Ignaro
ero del mondo, e delle sue
rose sanguinanti. Ai bui
corridoi, nei giorni
d’autunno sconsolati e rugginosi,
guardavo, in azzurra
attesa. Il tempo, allora,
era come un vento fermo, una
clessidra sospesa.

Da Bosco del tempo, Guanda, 2005

A domani
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Muhammad Iqbal “La Luna Nuova”

Roma 3 novembre 2013

Muhammad Iqbal poeta

E’ naufragata la nave del Sole, nelle acque è affondata del Nilo

e ne galleggia ora sull’acque,ondeggiante, un frammento.

Goccia nel gran vassoio del cielo il sangue purissimo  del crepuscolo,

quasi che una lancia sottile abbia aperto le vene del sole!

O il firmamento ha rubato un orecchino alla sposa della Sera?

O è il liquido pesce d’argento che guizza nell’acque del Fiume?

Senza squilli di campanelle s’avvia ora la tua carovana,

e orecchie umane non posso udire il tuo passo leggero.

Tu mostri agli occhi dell’uomo  come si declina e si cresce:

la patria tua dov’è? A quale paese te n’ vai?

O astro errante colorato di quiete! Portami con te lontano,

ché spina di nostalgia pungente mi penetra l’anima ora.

Brama di luce m’agita in questa stretta dimora,

vagabondo fanciullo che vuol fuggire leggero dalla scuola triste

dell’Essere!

Da Muhammad Iqbal, Poesie, a cura di Alessandro Bausani, Guanda, Parma 1957.

A domani

Lié Larousse