Come un’onda che torna a riva, torna la poesia di Er Pinto con “Mal di Mare”.
Come un’onda innamorata della riva ma che non scrive “ti amo” sulla spiaggia. Troppo banale. Aggettivo che stona decisamente accostato alla scrittura di Er Pinto, evoluitasi negli ultimi anni, sia nella sfera intima, che scandaglia i fondali umani, sia nello sguardo rivolto all’orizzonte, a questo stanco mondo grigio, ingabbiato nella mediocrità delle masse, come un innocente in una cella newyorkese. Proprio come capita all’autore, che rifiuta l’idea di artista rintanato nel suo sicuro cantuccio, ma si fa primo capitano di quella navigazione alla cieca che si chiama vita, ma che ignora confini e dogane. Già, “Mal di Mare” rompe i limiti standard di una semplice silloge, arricchendosi di un lucido stralcio di narrativa autobiografica, schizzi, fotografie, riflessioni, emozioni messe a nudo con dolcezza. Perché così è fatto l’autore: un concentrato di creatività che non si cura del media e spazia a piacimento dalla scrittura alla street art, dalla musica a solo lui sa cosa si inventerà; testimoniando ancora le mille sfaccettature di un autore che, per quanto giovane, vanta un’identità e uno stile già ben delineati. Un biglietto aperto che gli permette di viaggiare allo stesso modo per i vicoli di città e spiagge deserte, attraverso mille avventure, mille notti, mille donne, mille onde. Uno stile, appunto, sfaccettato come un diamante, ma che non ha bisogno di luce per brillare. In fondo il mare, come l’amore, è più bello di notte.
Recensione di Gianluca Pavia
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Er Pinto, il poeta di strada in mostra con Yest allo Spazio Caffetteria del Chiostro del Bramante

Il Chiostro del Bramante in occasione della mostra: “BANKSY A VISUAL PROTEST”, propone uno speciale progetto di approfondimento, valorizzazione e promozione degli street artist protagonisti della scena artistica contemporanea della città di Roma. Dal 2 Marzo al 26 Marzo 2021 dopo aver ospitato vari artisti tra i quali Koi, Kocore, About Ponny e Beetroot è il turno del poeta anonimo di Roma: Er Pinto. L’esposizione dello “street poet” è basata sul concetto di “riflettere” che prende automaticamente il doppio significato del termine. C’è uno spazio diverso, sul fondo dello specchio: una superficie che tanto assomiglia all’acqua e all’anima umana e si risolve in un gioco di riflessi, le cui regole sono quelle del doppio. Specchio deriva da speculum, dal latino specere (guardare, osservare), e dal greco spektomai (io vedo).
Ma allora lo specchio riflette solo ciò che appare o permette invece di andare oltre, alla ricerca di senso?
Questa esposizione vuole essere un percorso che va dallo profondità di ciò che possiamo vedere in uno specchio, allo specchio d’acqua che a volte ci illumina e altre volte nasconde la profondità del mare che ognuno ha dentro di sé. Per poi arrivare alla rappresentazione metaforica del viaggio racchiusa in una lettera d’amore scritta su dei francobolli fuori formato.
Oltre agli specchi sono presenti alcuni bozzetti originali delle illustrazioni di Yest che sono state pubblicate all’interno dell’ultimo libro di Er Pinto, Mal di Mare, pubblicato a Dicembre 2020 per Sine Luna Editrice che è possibile trovare nel bookshop del museo e in tutte le librerie.
Infine la fusione visuale tra illustrazione, calligrafia e poesia che i due artisti di strada portano avanti firmandosi Point Eyes, semi anagramma, appunto, di Pinto e Yest.“
http://www.erpinto.it
https://www.instagram.com/erpinto_/
https://www.instagram.com/mattiayest_art/
https://www.instagram.com/pointeyes/
http://www.ilchiostrodelbramante.it
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