Chef Salvo fotografia di Sara Teodori
Sì, lo ammetto, sono un carnivoro praticante, ortodosso, sulla soglia del cannibalismo, se non fosse vietato. Per il momento, almeno. L’universo VEG rimane quindi per me qualcosa d’astruso al pari della teoria delle stringhe, ma devo fare coming out. E’ successo: ho cenato in un bistrot vegano.
Vegano e crudista, il Romeow Cat Bistrot, nel quartiere romano Ostiense, già dal nome sottintende una delle proprie peculiarità, ma solo una. Infatti la nutrita presenza felina non è l’unico perno intorno al quale gira la filosofia del locale, ma semplicemente una nota che aggiunge solo altro calore ad un’atmosfera calma e accogliente da sé, in un locale curato e ricco di particolari, come le tele di Elena Boccoli. L’arte, quella culinaria, è presente soprattutto nei piatti dello Chef Salvo, che alterna geometrie morbide e piccole sfide architettoniche di equilibrio e profumi, il tutto immerso in tanto colore che gli occhi applaudirebbero se potessero. Insomma Romeow Cat Bistrot è sulla bocca di tutti, e bada bene, non solo perché vincitore della sfida “4 Ristoranti” di Alessandro Borghese.
Tutto molto bello, fin ora, quattro sensi su cinque appagati, ma il gusto?
Il gusto è il più contento di tutti!
Le proposte spaziano dalla reinterpretazione di piatti tradizionali a nuove idee che sorprendono per coraggio e qualità dei prodotti, non a caso tutte le materie prime vengono da agricoltura biologica. La cordialità di uno staff giovane e dinamico, mai invadente, guida la scelta del cliente impreparato come quella dei più navigati, anche per quanto riguarda la carta dei vini. Il tutto senza tralasciare l’impegno dei titolari nel creare e curare questa piccola oasi felice, offrendo un’esperienza culinaria e metaculinaria fuori dal comune, rispecchiando l’identità friendly di un bistrot a pochi passi dal centro di Roma, che varia la propria proposta dalla colazione alla cena, passando per pranzo e perché no, per una gustosa ed originale merenda.
Conto alla mano il rapporto qualità prezzo è un motivo in più per tornare alla routine con quella sottile spensieratezza che accompagna dal primo sguardo intrigato all’interno del ristorante. Specialmente se qualche gatto più ispirato si è fatto avanti reclamando le giuste attenzioni.
Rimane il fatto che la cucina vegano crudista è un’esperienza da fare una volta nella vita.
Nel caso specifico del Romeow Cat Bistrot, anche a frequenza settimanale.
Articolo di Gianluca Pavia
DuediRipicca
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