365 giorni, Libroarbitrio

ELEANOR OLIPHANT sta benissimo – Gail Honeyman

dipinto-quadro-fuoco-511_LARGE Chiara Ciccone

A che cosa servivo io? Non avevo dato nessun contributo al mondo, assolutamente nulla, e non ne avevo nemmeno ricavato nulla. Quando avessi smesso di esistere, non sarebbe materialmente cambiato niente per nessuno.
L’assenza della maggior parte della gente sarebbe stata avvertita, a livello personale, da almeno una manciata di persone. Io, invece, non avevo nessuno.
Non illumino una stanza quando entro. Nessuno spasima per vedermi o sentire la mia voce. Non provo la benché minima pena per me stessa. E’ semplicemente la constatazione di un dato di fatto.
E’ tutta la vita che aspetto di morire. Non voglio dire che desidero attivamente morire, solo che non voglio seriamente essere viva. Ora qualcosa si era mosso, e mi ero accorta che non serviva che aspettassi la morte. Non volevo. Svitai la bottiglia e bevvi a fondo.

 

UNA CONVERSAZIONE CON GAIL HONEYMAN

Com’è nato ELEANOR OLIPHANT STA BENISSIMO?
“Sono partita da due idee correlate. La prima è la solitudine, un problema che solo di recente comincia a ricevere la giusta attenzione….La seconda il punto di vista narrativo, un personaggio come questo è affascinante perché apre infinite possibilità”
Cover Eleanor Oliphant sta benissimo

Cari amici lettori vi consigliamo di leggere questo romanzo, e per gli appassionati di scrittura c’è un’interessante intervista alla scrittrice che parla di ispirazione e stesura della storia.
#2dR

 

365 giorni, Libroarbitrio

“L’artritica falsità” di Jolanda Insana

Roma 20 gennaio 2014

Jolanda Insana

Nessuna lusinga
il male è tutto alliffato  truccato griffato
addirittura buonista
e rincuorati dall’eco di piccolo passi pensiamo
che riusciremo ad aprire la finestra
smontate le impalcature e sciolti i velami
e però la coscienza non ha modo
di sogguardare il fondo e sondare pilastri
finché regge la casa
e ogni condòmino si mantiene a galla

Da La stortura,
Garzanti , 2002

A domani
Lié Larousse