365 giorni, BLACKOUT, Libroarbitrio

Grande serata per l’autore Gianluca Pavia e il suo ultimo romanzo BLACK OUT a LETTURE D’ESTATE

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Prosa e poesia, ma anche uno straordinario interprete e Roma ad incorniciare la bellissima serata di presentazione di BLACK OUT, romanzo dell’autore Gianluca Pavia, lo scorso martedì per LETTURE D’ESTATE.

Ad accoglierci la contessa, storica dell’arte, ideatrice e organizzatrice dal 1986 della manifestazione Invito alla Lettura nei Giardini di Castel Sant’Angelo, poi chiamata Letture d’Estate Lungo il Fiume e tra gli alberi.

Ad accompagnare la presentazione, la straordinaria interpretazione artistica dell’attore “CATERPILLAR”  con il reading delle poesie dell’autore Gianluca Pavia TARTARE LOVE! , e WISKEY & SODA CAUSTICA.

Un grazie infinito a tutti gli amici, lettori, poeti performer, e curiosi che sono intervenuti.

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Con la presenza di Biblioteche di Roma, Peter Pan Onlus, Rete Librerie di Roma, Azienda Vinicola Montefalco, e tanti altri, si è restituito, ad uno spazio lasciato al degrado, la bellezza di un tempo e la possibilità di tornare a passeggiare lungo il fiume e tra gli alberi, proprio come cita il titolo della manifestazione completamente gratuita e autofinanziata, volta alla diffusione del libro e della lettura. Offre un panorama abbastanza completo dell’editoria italiana. Con una particolare attenzione alla piccola e media editoria. D’estate, all’aperto, a Castel Sant’Angelo, a Roma. E non soltanto libri, ma anche un’atmosfera da isola felice. Un ricco programma di qualità per tutti i gusti, la possibilità di parlare con garbo, di ascoltare con interesse, di passare una serata diversa, di gustare, soli o in compagnia, ottima musica e uno spuntino di qualità.

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Quindi un grazie speciale a LETTURE D’ESTATE per l’invito, in particolar modo alla dottoressa Rosanna Vano, a e Lucio Villani & Margherita Schirmacher , a Federica Nastasia e a Giusy Esposito. Grazie per la coinvolgente lettura dell’attore Frank Pelta, e a tutti gli amici, lettori e curiosi che sono intervenuti. Un grazie speciale all’amica e fotografa Sara Teodori per aver reso indelebile la serata. Senza mai tralasciare Pier Paolo Mocci con il suo Map Magazine e la casa editrice Ned Edizioni per aver creduto ne progetto  #BLACKOUT

 

Lié Larousse & Gianluca Pavia/DuediRipicca

365 giorni, Libroarbitrio

DIARIO INTERIORE di SARA TEODORI

Giorno 18/05/2018


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SULLA PERSONALITA’- GIOCANDO A THE SIMS

In questo momento sto riflettendo sulla personalita’, quell’insieme di cose acquisite, modificate, affinate che chiamiamo “me”, ma che in realtà nulla ha a che fare con la nostra vera essenza. Quando dico sono Sara, sono una fotografa, sono sensibile, sono spirituale, sono un’artista e via dicendo, non sto davvero parlando di me. Sto semplicemente elencando una serie di caratteristiche che rappresentano me in rapporto all’esterno. Sto semplicemente elencando una serie di caratteristiche acquisite negli anni, con grande impegno e con molta cura. E già perché non è mica un lavoro da niente costruirsi una personalità, e soprattutto una personalità che possa risultare vincente e perfetta sotto l’occhio vigile della società.

Il guaio è che dopo tanto impegno e tanta cura nel crearci questo avatar, nemmeno noi siamo più in grado di discernerlo dalla vera essenza. 

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La personalità è un fedele compagno, uno scudo, una grande difesa. E’ come andare in giro con un Sim che gioca al posto nostro ma necessita ogni giorno di upgrade. E noi siamo bravissimi a procurargliene. Lauree, corsi, seminari, cure estetiche, tecnologie all’ultima moda, per quanto riguarda il livello materiale. Ma tutti oggi necessitiamo anche di upgrade per personalità dell’ultimo millennio, e quindi via libera a workshop per diventare curatori andini in 3 giorni, residenziali per diventare sacerdotesse del vento e coaching di PNL per imparare a manipolare il prossimo. Si perché non ci basta manipolare noi stessi H24, abbiamo anche bisogno di manipolare il Sim di qualcun altro!
Come se non bastasse tutto questo c’è anche il problema della multiproprietà.

Perché la personalità non è mica UNO. C’è un intero villaggio dentro di noi!


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Tanti piccoli io con le loro caratteristiche, i loro gusti e le loro necessità. Ah! E chiaramente vogliono tutti degli upgrade, a parte gli io depressi e gli apatici.

Il lavoro che sto cercando di fare su me stessa in questo momento è: osservare e prendere appunti.


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Come osservatore esterno mi sembra tutto così assurdo. Sentire la mia voce cambiare, le mie mani muoversi in modi diversi, il mio corpo contrarsi o rilassarsi…tutto a seconda della situazione in cui mi trovo e della persona che ho davanti. E mi accorgo che ogni Sim ha una certa ritualistica nell’affrontare le cose. Tutto così automatico, tutto così veloce che solo un occhio vigile può accorgersi del cambiamento. Ma il cambiamento c’è ed è reale, palpabile e con il tempo e l’allenamento diventa sempre più facile accorgersi dei cambi di testimone. E diventa semplice anche osservarli negli altri.

Una cosa che mi sta aiutando molto è scrivere le descrizioni di questi “me”, dare loro un nome, scrivere come amano vestirsi, cosa gli piace mangiare, cosa amano fare e quali sono le loro caratteristiche principali. Ma soprattutto quando vanno in scena, in quali situazioni, con quali persone, eccetera.
E’ un esercizio molto utile che permette di mettere a fuoco e rendere ancora più veloce il riconoscimento del giocatore in campo.
Bene…ora che la città è costruita posso rilassarmi e ignorare le grida degli affamati e rabbiosi Sims.
Ora voglio solo vedere che succede se non gli do più da mangiare, se non gli compro la macchina nuova e se non li iscrivo in palestra.

Osservo e aspetto la rivolta. O tutt’al più CTRL-ALT-CANC!

 

Testo e fotografie,
dal DIARIO INTERIORE
di Sara Teodori

365 giorni, Libroarbitrio

Ed eccoci freschi di stampa per la MIRAGGI EDIZIONI!!!

cover Spietate speranze & .LIE'.
In attesa di scaffali e banconi potrete acquistare le primissime copie già il 10 giugno a Napoli all’Archeobar Caffè letterario durante il Live reading che si terrà per la mostra “INFOGLIAMOCI” personale di Salvatore Graf con gli amici del Premio Racconti nella Rete 2016 , e il collettivo Extravesuviana; e il 16 giugno a Roma presso la Mondadori Store all’Eur dove gli autori firmeranno le copie e vi parleranno di queste due nuove raccolte di poesie: “Spietate speranze” di Gianluca Pavia e .Lié. di Lié Larousse, scritte questa volta singolarmente, il tutto con un POKER D’INCUBI più che servito…
https://www.amazon.it/PokerdincubiDuediRipicca/dp/8893330644

Fotografie di Gabriele Ferramola
www.gabrieleferramola.it

Gianluca Pavia – Lié Larousse
DuediRipicca   
#spietatesperanze
Miraggi Edizioni

 

365 giorni, Libroarbitrio

Poesie sparse – Rilke

foto di Luca - Davide- Lié - Venezia luglio 2016

(giocano i capelli in barca/col vento gli schizzi lagunari – L.L.)

Tutto tenevo aperto di me,
dimenticavo
che fuori non ci sono solo cose ed animali
sempre in sé intenti,
il cui occhio sporge
dal cerchio della loro vita appena
come fa un quadro dalla sua cornice;
che da ogni parte in me lasciavo irrompere
sguardi,
curiosità,
pensieri senza posa.

Poi succede
si formano occhi nello spazio
e vedono, il puro esistere mio.

365 giorni, Libroarbitrio

due soli – DuediRipicca

DUE SOLI - foto di G.P.

Forgiamo visioni
eroiche ossessioni
incompiuti immortali
sporchi e fastidiosi
siamo cemento che esala
squarci periferici di cielo
sabbie mobili che ingoiano
lungomari di strade distratte
con liquide ossa luminescenti
e ali di riverbero
verbo di una protesta
per la pretesa immortalità
negata da chi crudele
ci ha relegati nella carne molle
di una bolla d’immobilità
l’immortalità ci accende
le vene
vano il giogo delle catene
salari, mutui ed unzioni
estreme solo le azioni
che portano a parole
battute ad ogni battito
un respiro d’inchiostro
sulle nostre anime di cellulosa
stese con il sale
a seccare sotto il sole
stella pronta ad esplodere
per noi due,
soli

365 giorni, Libroarbitrio

“Adrienne Mésurat” Julien Green

Bar aux le Folies Berger - Manet

In piedi, le mani dietro la schiena, Adriana guardava il “cimitero”. In casa Mesurat così chiamavano un gruppo di dodici ritratti appesi in sala da pranzo sopra una credenza, uno presso l’altro, in modo da coprire tutta una parete. Si contavano sette Mesurat, tre Serre e due Lécuyer, membri di famiglie imparentate ai Mesurat, tutti morti.
Fatta eccezione per un dipinto del quale riparleremo, erano di quelle fotografie come se ne faceva venticinque anni fa, aride e fedeli, nelle quali il volto appariva su un fondo bianco senza che un’ombra indulgente ne addolcisse i difetti; la verità sola parlava il suo duro linguaggio.