Che cosa sono adesso? Pensava,
contemplandosi allo specchio.
E lo specchio replicava con la
brutale sincerità degli specchi:
“Non sei nulla”.
Il mio vestito è appeso là,
opera pittorica di Frida Kalo
365 giorni
Che cosa sono adesso? Pensava,
contemplandosi allo specchio.
E lo specchio replicava con la
brutale sincerità degli specchi:
“Non sei nulla”.
Il mio vestito è appeso là,
opera pittorica di Frida Kalo
Roma 25 luglio 2013
Si, la vedrò fra cinque giorni
e una notte, ma le notti sono brevi,
due lunghe ore ancora ed è mattina. (…)
O riccioli raccolti, datemi calore
e profumo, come un tempo
i trepidi capelli donavano luci e ombre,
in guizzi di magiche faville!
Allora tra i ricci frugavano con le mani
in cerca del calore e del profumo,
tra luci e ombre infinite,
l’ombra ispirata, la luce tenue
come nell’arte primitiva l’oro brunito.
Che grande paura, se mi dicono: “Tre giorni
possono cambiare il mondo e anche
la tua fortuna; se la gioia tarda,
rallegrati, ché non ti capita di peggio!”
Che piccola paura, se un altro dice:
“Tre e una notte breve ancora
forse non gettan ombre sui tuoi passi,
ma gli anni cambiano imprevedibilmente,
con sfide difficili e nascoste ragioni”.
Non ho paura! E se mi prende,
in un istante svanisce sconfitta.
Paura?No, la vedrò fra tre giorni
e una notte, ma ora le notti son brevi
appena due ore ed è già mattina.
Nato a Londra nel 1812, Robert Browning, si fomò soprattutto nella ricca biblioteca del padre.
Nel 1846 si sposò in segreto e fuggì in Italia con la poetessa Elizabeth Barrett.
In Italia i due ebbero un figlio e condussero una vita serena, reciprocamente sostenuti da amore e stima.
La sua produzione è molto ricca e comprende poemetti, componimenti lirico-drammatici, le raccolte Uomini e donne e Dramatis personae, il romanzo in versi L’anello e il libro.
Per la sua concezione idealistica e l’interesse per la psicologia dei personaggi fu autore lontano dai modelli romantici e vicino alla poesia metafisica di John Donne.
L’incontro tra Elizabeth e Robert
Trascorsero aprile e i primi venti giorni di maggio. e poi, il 21 di maggio, Madamigella Barrett si scrutò attentamente allo specchio; con arte squisita si adornò dei suoi scialli indiani; disse alla Wilson di accostar la poltrona, ma non troppo; diede un tocco a questo , a quest’altro e a quest’altro ancora; e si levò a sedere eretta fra i cuscini. Flush le si accucciò ai piedi zitto zitto. soli, insieme attesero. (…) Erano le due e mezzo; e mentre l’eco dei rintocchi moriva, un colpo rimbombò ardito alla porta di casa. Madamigella Barrett impallidì; ma non mosse un dito. Anche Flush rimaneva immobile. Su per le scale salivano i paventati, gli spietati passi; su per le scale Flush lo sapeva, saliva l’incappucciata e sinistra figura di mezzanotte, l’uomo intabarrato. Ora la sua mano era sulla porta. La maniglia si abbassò. ed eccola là. “Il signor Browning” disse la Wilson. Flush, che non perdeva d’occhio Madamigella Barrett, vide il colore rifluire alle guance; vide gli occhi suoi illuminarsi e le sue labbra schiudersi. “Signor Browning!” ella esclamò.
Virginia Wolf, Flush, biografia di un cane, La Tartaruga 1992
A domani
LL
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