Lentamente svanisci
nelle pretese della gente,
del tuo capo,
di un vecchio zio malato.
Goccia a goccia sbiadisci
nel lavaggio cerebrale
del dio digitale,
tra le tinte forti
di vita, morte
e il casino nel mezzo.
Piano piano sparisci
in mille code
mille scuse
mille guerre
che non ti appartengono,
troppi oneri per nessun onore.
Il tempo è tiranno,
il suo esercito
marcia in retro,
unica chance:
ritagliare un piccolo spazio,
invisibile, inviolabile,
che sia solo tuo
che sia solo te
fatto di musica,
silenzi
e parole.
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