365 giorni, Libroarbitrio

Opere di erudizione

Roma 15 febbraio 2013

Origine delle rime sparse II

La prima breve raccolta delle rime sparse, allestita nel 1342, e recante forse già nel titolo il segno di questa frammentarietà, (discorso iniziato il post precedente), fa riferimento alla recente laura ricevuta in Campidoglio da Roberto d’Angiò( Francisci Petrarce de Florentia de Rome nuper laureati fragmentorum liber: Libro di frammenti di F.P. fiorentino, or ora laureato a Roma). Evento di grande rilievo, in un’epoca che andava riscoprendo l’antichità, per il suo significato simbolico, e anche per la stessa storia petrarchesca, nella quale già il tema amoroso racchiuso nella figura di Laura si andava identificando con il tema della poesia e della gloria raffigurante nel lauro, la pianta di Apollo cui veniva dedicato il primo sonetto di questa raccolta.

La nuova direzione della cultura petrarchesca è testimoniata inizialmente da opere erudite, frutto cioè delle letture che egli andava conducendo di testi storici e morali dell’antichità. Queste opere ricalcano il modello delle raccolte di esempi, così care al Medioevo ma risalenti in sostanza a libri classici. E’ il segno di una nuova prospettiva culturale, che dà la sua impronta anche alla biblioteca che il poeta va raccogliendo, dove sempre  meno presenti sono le opere giuridiche e teologiche che dominavano le raccolte precedenti e sempre più numerosi gli storici, i poeti, i trattatisti morali, ossia gli scrittori che servono ad approfondire la conoscenza dell’uomo, della sua vita e della sua storia.

A domani

LL