365 giorni, Libroarbitrio

Avventura – Elsa Morante

miles-johnston-hands

Come una rosa in un giardino
d’Africa o D’Asia assai lontano,
come una bandiera alzata
in cima ad una nave pirata,
come uno scudo d’argento
appeso in un barbaro tempio,
feroce lotterò per il tuo indolente cuore,
l’eroico, il tuo regale, intatto cuore,
il cuore dell’amore mio.

Lungo e incerto
il mio viaggio sarà.
Inesperta son io,
ma viva o morta giungerò.

Addio, dunque, parenti, amici, addio!

Prima bisogna guardare il lago stagnante
della paura,
e i Grandi Orgogli oltrepassare,
fastosa catena di rupi.
Snidare bisogna l’invidia che s’imbosca
e i mostri di gelosia mettere in fuga,
per notti occhiute, selve purpuree,
dove incontrare potrò centauri e ippogrifi,
e bere il magico sangue dei narcisi.
Si levan poi le triplici mura di Sodoma
attorno a campo straniero
dalle sette torri merlate.
Incantare dovrò i guardiani,
riscattare le spose comprate,
e a lungo errerò per corti e fughe di scale,
tra un popolo d’echi e d’inganni
fino alla cara porta del tuo cuore, che reca la scritta crudele:
Indietro, o pellegrina. Qui, amore non si riceve. Pena la morte

Ah, fossi alato usignolo, foss’io centaura,
ah, sirena foss’io,
ma non sono che una semplice ragazza
dalla mente più leggera del fuoco
non torno indietro, il solo mio valore
è questa impresa
alla conquista del tenero assassino
a me caro.

365 giorni, Libroarbitrio

Elsa Morante e la sua “La storia” uno scandalo che dura da diecimila anni (seconda parte)

Roma 16 ottobre 2013

Elsa Morante

“La storia”

La vicenda si svolge a Roma, durante la seconda guerra mondiale e nei primi due anni del dopoguerra.

Ida, maestra elementare di origine ebrea, rimasta vedova vive con due figli, Nino e il piccolo Giuseppe (Useppe, nato da un occasionale rapporto con un soldato tedesco).

La donna sopporta faticosamente tutte le sofferenze della guerra: i bombardamenti, il timore per la persecuzione contro gli ebrei, la fame e la distruzione della propria casa.

Ida affronta con grande coraggio queste disgrazie, pur essendo rimasta sola con il piccolo Useppe, perché Nino, esaltato dalla propaganda fascista, si è arruolato con le camicie nere.

Dopo uno dei tanti devastanti bombardamenti Ida deve lasciare la città col bambino per recarsi in un grande rifugio a Pietralata, dove incontra molti popolani romani nelle stesse condizioni.

Nino, ritorna a casa, non solo ha abbandonato le idee fasciste, ma si è arruolato con i partigiani in lotta contro l’esercito tedesco.

Finita la guerra, il giovane non sa rassegnarsi al ritorno alla normalità e, ritenendosi tradito nelle sue speranze, continua con un piccolo gruppo una disperata lotta armata.

Resterà ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia.

Ma una nuova disgrazia attende Ida: Useppe, malato di epilessia, muore durante una crisi particolarmente acuta.

La donna, provata da tante tragedie e distrutta dal dolore, impazzisce.

A domani

LL

 

365 giorni, Libroarbitrio

Elsa Morante e la sua “La storia” uno scandalo che dura da diecimila anni (prima parte)

Roma 15 ottobre 2013

Elsa Morante

Nata a Roma nel 1912, ha iniziato l’attività di scrittrice collaborando con articoli di costume su alcune riviste.

Dopo un primo volume di racconti, pubblicato nel 1941, il suo primo romanzo, Menzogna e sortilegio, del 1948, le ha procurato i favori della critica, tanto da farle vincere il premio Viareggio.

Del 1957 è L’isola di Arturo,  con il quale ha vinto il premio Strega e a cui ha fatto seguito la pubblicazione di opere in versi e racconti.

Nel 1968, con Il mondo salvato dai ragazzini la Morante ha tentato un tipo di scrittura sperimentale, d’avanguardia, raccontando in un  poema, suddiviso in quadri come scene teatrali, la storia di alcuni ragazzi che con la loro sincerità e genuinità rigenerano l’umanità infelice e corrotta.

La sua opera più famosa è il romanzo La storia, pubblicato nel 1974:  il libro ha avuto un grandissimo successo e ha incontrato i favori del pubblico soprattutto per la capacità di mettere al centro delle grandi vicende storiche la storia degli uomini e delle donne comuni.

Del 1982 è Aracoeli, scritto in un periodo in cui la scrittrice viveva particolarmente appartata  dal mondo letterario.

Elsa Morante muore a Roma nel 1985.

A domani

LL