365 giorni, Libroarbitrio

Muto – Andrew Faber

Fabian Perez

Non ti ho dimenticato,
e vedi,
non ti sto cercando,
perché so che non ti troverei,
e mal sopporto di girarmi, 
per andare via,
e mal sopporto la lontananza delle stelle,
rimanere ad osservare per ore,
e poi,
raccogliere soltanto una scia.
Non ti ho dimenticato,
e vedi,
non ti sto cercando,
perché so che non ti troverei,
sai nasconderti bene,
come i gatti che osservano non osservati,
e non sai mai se salteranno da terra,
per una nuova altezza,
o per mostrare,
indifferenti,
tutta la loro bellezza.
E allora vorrei di nuovo incontrarti,
e chiedo al ‘caso’ di cercarti per me,
come la prima volta è stato,
quando il tempo si distrae, può succedere di tutto,
perfino ritrovare un ricordo,
o una lontananza,
che l’unità di misura è il desiderio
e non la distanza.
Cosa vuoi sapere di più,
d’un qualcosa che non è neppure un saluto.
Cosa vuoi sapere di più,
d’una parola sacrificata,
di questo tacere.. muto.

#nonhoancorauccisonessuno
Miraggi Edizioni

365 giorni, Libroarbitrio

Mentira – Manu Chao

…Bugia ciò che dice
bugia ciò che da
bugia ciò fa
bugia la bugia
bugia la verità
bugia quello che cuoce sotto all’oscurità
bugia l’amore
bugia il sapore
bugia ciò che manda
bugia comanda
bugia la tristezza quando comincia
bugia non si va.
Bugia, bugia
La bugia…
Bugia non si cancella
bugia non si dimentica
bugia, la bugia.
Bugia quando arriva
bugia mai se ne va
bugia la bugia
bugia la verità.
Tutto è bugia in questo mondo.
Tutto è bugia anche la verità.
Tutto è bugia io mi dico.
Tutto è bugia, perché lo sarà?

Mentira lo que dice
Mentira lo que da
Mentira lo que hace
Mentira la mentira
Mentira la verdad
Mentira lo que cuece bajo la oscuridad
Mentira el amor
Mentira el sabor
Mentira la que manda
Mentira comanda
Mentira la tristeza cuando empieza
Mentira no se va
Mentira, Mentira
La Mentira…
Mentira no se borra
Mentira no se olvida
Mentira, la mentira
Mentira cuando llega
Mentira nunca se va
Mentira la mentira
Mentira la verdad
Todo es mentira en este mundo
Todo es mentira la verdad
Todo es mentira yo me digo
Todo es mentira ¿Por qué será?

Manu Chao foto by Raùl

365 giorni, Libroarbitrio

“Dalle braccia di un amore” Charles Bukowski

Bukowski drunk

Dalle braccia di un amore
nelle braccia di un altro
m’ha salvato dal morire sulla croce
lei che fuma marijuana
e scrive canzoni e storie,
ed è molto più gentile dell’ultima,
molto molto più gentile,
e a letto è altrettanto brava o addirittura migliore…

non è piacevole essere messi in croce e lasciati là,
è molto più piacevole dimenticare un amore che
non funziona
come ogni amore
che alla fine
non funziona…

è molto più piacevole far l’amore
lei che fuma marijuana
davanti alla spiaggia di Del Mar
nella camera 42, e dopo
stare a letto, seduti,
e bere del buon vino, chiacchierare e toccarsi
fumare
ascoltare il rumore delle onde…

365 giorni, Libroarbitrio

“Se una notte d’inverno un viaggiatore” Italo Calvino

Philippe Charles Jacquet

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.

…Questo intendo quando dico che vorrei risalire il corso del tempo: vorrei cancellare le conseguenze di certi avvenimenti e restaurare una condizione iniziale. Ma ogni momento della mia vita porta con sé un’accumulazione di fatti nuovi e ognuno di questi fatti nuovi porta con sé le sue conseguenze, cosicché più cerco di tornare al momento zero da cui sono partito più me ne allontano: pur essendo tutti i miei atti intesi a cancellare conseguenze d’atti precedenti e riuscendo anche a ottenere risultati apprezzabili in questa cancellazione, devo però tener conto che ogni mia mossa per cancellare avvenimenti precedenti provoca una pioggia di nuovi avvenimenti che complicano la situazione peggio di prima e che dovrò cercare di cancellare a loro volta.

 

 

 

365 giorni, Libroarbitrio

“Sparire lontano, dissolvermi, e dimenticare…” : versi magici di Keats

Roma 23 giugno 2013

Sparire lontano, dissolvermi, e dimenticare

ciò che tu tra le foglie non hai mai conosciuto:

la stanchezza, la malattia, l’ansia qui,

dove l’uomo siede e ascolta lamenti

dove il tremito scuote i pochi, ultimi capelli grigi,

dove la giovinezza impallidisce

e come uno spettro  si consuma e muore,

dove anche il pensare  è riempirsi di pena

e regna  la disperazione dalle ciglia di piombo,

dove la bellezza non può far brillare i suoi occhi

 e l’amore nuovo non li piange oltre il domani.

Via!Via!Volerò da te,

non portato da Bacco e dai suoi leopardi,

ma sulle ali invisibili della poesia,

anche se lenta e dubbiosa la mente indugia:

con te, di certo, tenera è la notte

e forse la luna quale regina sta sul trono

con intorno la schiera delle fate stellate.

Ma qui non c’è alcuna luce,

se non quella che dal cielo le brezze hanno soffiato

attraverso verdeggianti oscurità

e tortuosi sentieri di muschio.

Non posso vedere i fiori ai miei piedi

e neppure il dolce incenso che pende sui rami,

ma nell’oscurità profumata intuisco ogni dolcezza

con cui il mese propizio  arricchisce

l’erba, il bosco e l’albero da frutta selvatico,

il biancospino e la rosa canina di campagna,

le viole che presto appassiscono, sotto le foglie,

e la figlia più antica del mese di maggio:

il boccio di rosa muschiata, pieno di vino rugiadoso,

rifugio mormorante d’insetti nelle sere estive.

(…)

Tu non sei nato per morire, uccello immortale!

non ti calpestano generazioni d’affamati.

La tua voce, che sento in questa fugace notte,

già fu ascoltata da re e buffoni:

forse è lo stesso canto  che una breccia aprì

nel triste cuore di Ruth, quando malata dio nostalgia

in lacrime restò nel campo straniero;

lo stesso canto che tante volte ha affascinato

magiche finestre aperte  sulla schiuma

di mari pericolosi, in incantate terre deserte.

Deserte! Questa parola è come una campana

che da te mi riporta alla mia solitudine.

Addio! La fantasia non può più illudermi,

come si dice faccia quest’elfo ingannevole.

Addio, addio! Il tuo lamentoso canto si perde

oltre i prati, oltre il torrente quieto,

al di là del colle, e ora è sepolto

tra i boschi della vicina valle.

E’ stata una visione? Un sogno a occhi aperti?

Svanita è la musica: ” Sono sveglio o dormo?”

John Keats

da

Ode a un usignolo 

A domani

LL