“U-u-u-u-u-u-hu-hu-huu!…guardatemi, muoio. E il mio ululato si confonde con quello della tormenta che così, attraverso il portone, mi canta la sua messa da morto. E’ finita per me, proprio finita. Un individuo schifoso, con quel suo lurido berretto, il cuoco della mensa per l’alimentazione normale degli impiegati del Consiglio Centrale dell’Economia Nazionale, si è preso il gusto di sbattermi addosso una pentola d’acqua bollente e mi ha mandato in malora il fianco sinistro. Brutta carogna! E sì ch’è un proletario!…Santissimo Iddio, che male mi fa! Quell’acqua diabolica m’ha lessato la carne fino all’osso, e ho un bell’ululare, tanto non serve a nulla!
Che male gli facevo? Non è certo frugando tra i rifiuti che si deruba il Consiglio dell’Economia Nazionale. Razza di porco! Dovreste vedere che brutto muso. E, quanto al resto, è più largo che lungo. Un delinquente con la faccia di bronzo . Ah, questi uomini…M’ha rovinato il fianco verso mezzogiorno e adesso è quasi buio, saranno le quattro, a giudicare dall’odorino di cipolla che si effonde dalla caserma dei pompieri sulla Precistenka. Come sapete, quelli s’ingozzano di polentina e basta: è l’ultima risorsa, un po’ come i funghi. Del resto, certi cani amici miei della Precistenka mi son venuti a dire che in via Neglinnaja, al ristorante “Bar”, ti rifilano il piatto del giorno – funghi in salsa piccante – per tre rubli e settantacinque copechi la porzione… Questione di gusti, un po’ come quello di leccare una caloscia…
U-u-u-u-uh… il fianco mi fa un male d’inferno e non ho dubbi sul futuro che mi attende: domani sarò coperto di piaghe e, mi domando, come farò a curarle? D’estate, basta una bella trottata al parco Sokolniki, dove cresce un’erba speciale, veramente egregia, e inoltre uno può rimpinzarsi gratis di avanzi di salame. I nostri bravi cittadini, poi, ti seminano intorno tante di quelle cartacce piene d’unto che ne hai da leccare per ore e ore. Se non fosse per quella solita, dannata larva notturna che si mette a cantare al chiar di luna “Celeste Ai-i-i-da”, roba da mozzarti il respiro, sarebbe una vera pacchia. Ma dove volete che vada, in questo stato?…
Incassato calcioni? Eccome!… Mattoni nelle costole? Altro che! Le ho passate tutte, sono rassegnato al mio destino e se ora faccio la lagna è solo per il dolore fisico e per il freddo, ma lo spirito è sempre in gamba… Spirito di cane ha sette vite, lo sapete.
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Michail Bulgakov “Satana rende giustizia ai deboli”
Roma 11 novembre 2013
Nato a Kiev nel 1891, Michail Bulgakov si laureò in medicina successivamente, dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, andò a vivere a Mosca.
Non esercitò mai la professione medica: fin dai primi anni venti iniziò un attivo lavoro di giornalista, scrittore e critico teatrale.
Nel 1925 uscì il suo primo romanzo, La guardia bianca, che fu pubblicato a puntate su una rivista sospesa successivamente dalla censura.
Del 1925 furono anche i suoi tre romanzi satirici, Le uova fatali, Diavoleide e Cuore di cane.
Anche i lavori teatrali incontrarono censure e critiche, perché il regime al governo in Unione Sovietica non gravida la sua vena satirica, nella quale era riconoscibile l’ironia verso la burocrazia del potere.
Nel 1928 Bulgakov, che si trovava ormai in condizione di non poter più lavorare liberamente, iniziò la stesura del suo capolavoro, Il maestro e Margherita.
In questo testo Bulgakov, attraverso la fantastica narrazione della comparsa di Satana a Mosca, rifletteva sul bene e sul male, sull’arte e sulla funzione, sulla corruzione del potere.
Il romanzo, rimasto incompiuto, proprio per la sua caratteristica di critica al conformismo, non poté essere pubblicato ed uscì solo nel 1967, molti anni dopo la morte di Bulgakov, avvenuta a Mosca nel 1940.
” Il maestro e Margherita
Mosca, anni venti: nella città fa la sua improvvisa comparsa nientemeno che Satana, incarnato nel misterioso Wolland che, aiutato da due “infernali” assistenti, il gatto parlante Behemoth e il buffissimo Fagotto, colpisce con tremenda crudeltà i personaggi più corrotti e meschini del mondo letterario: direttori di teatro assetati di potere, critici letterari incapaci e boriosi, scrittori mediocri e tronfi di superbia.
Tuttavia Satana, nella sua azione, sembra colpire proprio i peggiori, mentre i suoi poteri magici vanno in soccorso del debole maestro, uno scrittore infelice, colpito dalla censura del regime e perseguitato dai critici proprio mentre sta scrivendo il suo capolavoro, un romanzo su Ponzio Pilato.
Il maestro che nelle sue disavventure finisce in manicomio, ha una tenera storia con Margherita, una ragazza dolcissima, pronta ad aiutarlo in ogni occasione, anche quando lui, preso dalla disperazione, brucia il manoscritto della suo grande romanzo.
Saranno proprio l’amore di Margherita e l’intervento di Satana-Wolland a salvare lo scrittore. Il suo romanzo sarà addirittura recuperato dalle ceneri, ma Margherita, avendo usufruito dell’aiuto di Satana, si trasformerà a sua volta in una strega.”
A domani
Lié Larousse
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