.non sottovalutare il dolore non sopravvalutare la felicità esistono luoghi dentro di noi
dove entrambi non esistono
la letteratura non è innocente
un bambino non lo sarà per sempre.
.storia di Gesù
ormai vecchio e morto da secoli
che però è stanco e abbattuto
perché non è morto per morire davvero
ma è morto per rivivere per sempre
e allora
muore e rivive
muore e rivive
muore e rivive
e oggi non ne può proprio più
tutta colpa della resurrezione dice,
e di mio padre che l’ha inventata
o chi per lui.
.ecco sì, è così
gli uomini innamorati
sono belli veri per davvero
con quel loro cuore grande
dal sorriso forte,
il respiro sereno, le mani buone
e i piedi che non inciampano
la voce che non grida brutte parole,
riescono a placarti le ansie
avendo perso ognuna delle loro
e non s’accorgono del tempo
che se ne va
dimenticate le sofferenze
ne hanno talmente tanto
tutto sparpagliato
in un mondo di capelli, pelle
e baci profumati
che stanno giusto ora scoprendo
senza più il bisogno
di racimolarlo né inventarlo
come in quelle strane mattine
quando è ancora notte
e l’alba
s’è bevuta la sua stessa ascesa
giù
al solito pub
e hai voglia tu, ad aspettarla.
Ah, a noi ci va così, così bene
Che non so che cosa dire
Tu diresti c’est la vie, ah
Ma stai bene? hai mai visto un’alba così?
Ti guardo ed è già Halloween, non è che c’hai un Aulin
Lo vedi ho preso il volo come un fottuto monaco Shaolin
Nei testi cito sempre Dio, scusami se insisto
Ma mi chiamo Salmo, e faccio rap di Cristo
Quando non c’era l’iPhone, l’alba senza il filtro
Somigliava a Zion, le scritte in un dipinto
Ma dicono che il sole, non abbia più un amico
Perchè quando sali su, io sono già sparito
No ma dimmi se c’è un altro posto del genere, (eh, eh)
Ma dimmi se c’è un altro posto del genere (eh, eh) e non credere
Chiedi alla polvere prima che diventi cenere
Per quanto tempo ti devi nascondere dietro le tenebre
Ah, a noi ci va così, così bene
Che non so che cosa dire
Tu diresti c’est la vie, ah
Ma stai bene? hai mai visto un’alba così?
Ah, off-topic
Vedo i mostri come a Milwaukee
Occhi grandi come telescopi
Con quella faccia come te le scopi?
Se questa è la fine, è la fine dei giochi
Il sole è per pochi
Cammino come Dead Man Walkin’
Quando non c’era l’iPhone
L’alba senza il filtro, somigliava a
Mmmh, mmh, mmmh, mmhhh
Perchè quando sali su, io sono già sparito
No ma dimmi se c’è un altro posto del genere (eh, eh, eh) e non credere
Ah, a noi ci va così, così bene
Che non so che cosa dire
Tu diresti c’est la vie, ah
Ma stai bene? hai mai visto un’alba così?
L’asfalto corre svelto sotto i piedi
cambiano gli alberghi
tutti diversi
tutti con gli stessi orologi alle pareti
cambia il mio volto
riflesso negli specchi
cambia il naso
cambiano i capelli
e penso alla vita
come a una partita quotata
un’incognita
e la fissa,
penso che non sia un caso
se il Caso
ha estratto i nostri numeri
penso a quando
non voglio pensare
e voi mi tirate su
non come Cristo in croce
ma come un pugile malconcio
che ha perso ai punti
ma ha ancora un round
un ultimo round
per sputare
sangue.
Existence nasce per dar vita alla scultura poetica della meccanica della creazione ed organolettica quasi chirurgica perfetta visione dell’artista Nove in Cristo. Fattezze efebiche, alambicchi e arterie dettagliano il plasmare questa visone onirica aldilà della religione cristiana a noi imposta, ma come rappresentanza del’Io creatore né uomo né donna ma entrambi.
.e vediamo
attraverso questa scultura
il richiamo
alla terra con le sue radici,
tocchiamo
il tronco in quanto esistenza,
la tangibilità
del volto in quanto l’esserci,
la corona di spine in quanto sofferenza dialogando assieme all’artista
per affrontare il lungo discorso sul pensiero che
“esistere è creare”.
Lié Larousse
per Existence – Nove – Adrenalina Premio arte contemporanea – 2016, Modellazione e assemblamento di vari materiali lignei ( Castagno, Vite, Faggio ), resine, cera, 35cm x 150cm x 60cm
“STA ZITTA! Mahler, Beethoven, STRAVINSKY! ti fanno fare gli straordinari e non te li pagano. ti prendono a zampate nel culo, e se t’azzardi a dire ‘na parola, quello telefona all’ispettorato per la libertà vigilata: ‘spiacente, Jensen, ma glielo devo dire, il suo uomo ha rubato 25 dollari dalla cassa. e sì che l’avevamo preso a ben volere, qui.”
“ma insomma, che razza di giustizia vorresti, tu? non ti capisco, Duke. sbraiti, sbraiti, t’incazzi. ti sbronzi e vieni a dirmi che Dillinger è il più grand’uomo ch’è mai esistito. ti siedi là su quella sedia a dondolo, ubriaco fradicio, e ti scaldi per Dillinger. io pure sono un essere umano. sta’ a sentire…”
“al diavolo Dillinger! è morto. la giustizia? non c’è nessuna giustizia in America. c’è soltanto una giustizia. domandalo ai Kennedy, domandalo ai morti, a chi ti pare a te!”
Duke balzò su dalla poltrona a dondolo, andò nello sgabuzzino e, da sotto uno scatolone d’addobbi natalizi, tirò fuori una calibro 9.
“questa qui! questa è l’unica giustizia, in America. questa è l’unica cosa che capiscono tutti.”
gesticolava con la pistola in pugno.
Lala stava giocando con l’astronauta. il paracadute non s’apriva bene, ma certo: un’altra fregatura. un altro bidone. come la penna a sfera e tutto il resto. come Cristo che urla e che chiama Papà ma la linea è interrotta.
Fiale d’amour,2013,acrilico su tela 50×40 cm. opera dell’artista Gianfranco Sergio
E’ fuori dalla finestra dove vola la mia vista che la notte avvolge di buio il campo di sterpaglie. Il vento arriva da lontano a portarmi ricordi che odorano di sangue ma io ho bianca carta e questa matita e mi disegnerò il più meraviglioso dei mondi pure se sono accecato dal nero. E allora sarò mare che s’infuria che si lamenta dal pesare antichi peccati mentre nuovi si accumulano lungo rive scie stellari costruendosi abbazie di sabbia con varchi di conchiglia.
Vago
uomo vacuo
inspiro ed espiro come meglio posso
stringo un pugno e penso che
– Pure se volessi cambiare…non lo so.
Buona la volontà
a coloro a cui appartiene
come credere nei comandamenti
fedele sedersi e pregare il povero Cristo a tua immagine e somiglianza e non vergognarsi
come credere nella propria Patria
soldato combattersi e uccidere quel povero Cristo a tua immagine e somiglianza e non vergognarsi.
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