Roma 9 luglio 2013
Tra i temi prediletti del Romanticismo, la notte, con l’atmosfera rarefatta dei pleniluni, l’incanto dei silenzi, l’evocazione di immagini di sogno, oltre che in poesia fu ampiamente rappresentata anche in musica.
Mentre nel Settecento “notturne” erano dette per lo più le composizioni strumentali in più tempi, destinate ad una esecuzione notturna durante feste e trattenimenti, – ne è un celebre esempio Eine kleine Nachtmusik di Mozart-, nell’Ottocento furono così chiamate composizioni pianistiche di carattere melodico e sognante.
Se il pianista e compositore irlandese John Field è ritenuto l’inventore di questo genere musicale romantico, Fryderyk Chopin è senza dubbio il musicista che più di tutti fece dei Notturni un’altissima espressione d’arte.
A domani
LL