.di me
una volta
sapevi tutto
ora
non sai più niente
non sai più di niente
per me.
dal libro .la vita comunque. di Lié Larousse
editore Miraggi Edizioni
365 giorni
.di me
una volta
sapevi tutto
ora
non sai più niente
non sai più di niente
per me.
dal libro .la vita comunque. di Lié Larousse
editore Miraggi Edizioni
.cari poeti
che mi lasciate interdetta
non riesco a capire
aiutatemi voi
se sei mora o bionda
allora sei una gran fica a priori?
una dea
una musa
una ninfetta
che merita nota
e cascate d’inchiostro
e lacrime di sangue e fango
e struggimenti
per i vostri racconti?
ma se il pelo è ramato
nessun verso gli viene accordato
allora con gran pena
già dico addio alla vostra penna
a corde di violino
e assoli di chitarra
poi però
per fortuna penso
l’obiettivo e il pennello
ci hanno sempre amate
giovani pittori
pazzi illustratori
addirittura fotografi in bianco e nero
c’hanno svelato
incantato
loro sì
ci scoprono, ci divorano
ogni giorno
in ogni tonalità
di colore
odore
visione
senza censura
ecco però perché
siamo in via d’estinzione
sono pochi di numero loro
a confronto vostro
ma ci voglio credere ancora
e mi sto domandando
non è che forse
non ne avete mai vista una
di rossa
in carne ed ossa
o che v’accarezza in sogno
al bisogno
un bisbiglio, un abbaglio?
no? certo è un peccato
che se mai ci sarà memoria di noi
sarà solo attraverso il colore
di oli e stampe
ma non in quello
di poetiche parole
ed è troppo triste per me
perciò vi saluto
ma mi raccomando poeti cari
correte, andate,
tenetevi strette le vostre more
e le vostre bionde,
non sia mai scegliessero
un altro ennesimo poetucolo con abduzione
e a voi poi non tocchi
di perdere l’ispirazione.
Lié Larousse
Roma 26 febbraio 2014
Quando mi dici, cara, che da bambina non piacevi
alla gente, e tua madre ti disprezzava,
fino a che diventasti adulta in modo discreto, io lo credo:
con piacere ti penso una fanciulla diversa.
Forme e colore mancano anche al fiore della vite,
ma l’acino maturo incanta uomini e dèi.
A domani
Lié Larousse
Roma 5 ottobre 2013
Sono forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell’anima mia:
“follia”.
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
“malinconia”.
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’anima mia:
“nostalgia”.
Son dunque …che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.
A domani
LL
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