365 giorni, Libroarbitrio

coltivatori di muri

farfallina
covano malvagità
d’essere individui
crudeli e
cattivi
coltivatori di muri
che t’innalzano attorno
cingendoti di fulminee loro
feroci demenze
che nemmeno te ne accorgi,
nemmeno te ne accorgi
che c’è un fondo
dove non sanno mettere fine al terrore
mentre sprofondi
e non c’è
un apice
dove riemergere seppur
vivo non incolume
e si soffoca,
lentamente,
soffochi

L.L.

365 giorni, Libroarbitrio

“Note di un pittore” Egon Schiele

Egon Schiele, Mime van Osen (detail), 1910

Gli alti alberi
filavano lungo la strada.
Trepidi uccelli vi pigolavano.
A grandi passi con rossi occhi cattivi
percorrevo le strade bagnate.

Nere le nubi temporalesche
rotolavano alte dappertutto –
boschi d’acqua ammonitori.
Baite bisbiglianti e alberi mormoranti –
andavo incontro allo scuro torrente –
uccelli, simili a pallide foglie al vento.

365 giorni, Libroarbitrio

La novella Rosso Malpelo di Giovanni Verga

Roma 14 agosto 2013

Rosso Malpelo Verga

Questa novella sviluppa i motivi fondamentali dell’arte verghiana: l’attenzione al mondo degli umili, perseguitati e vittime  del sopruso dei più forti, la visione pessimistica del mondo, il procedimento assolutamente  oggettivo  della narrazione, la scelta  di un linguaggio popolare che tende a ricreare i modi del parlato, l’abolizione della figura del narratore.

lo studio della teoria evoluzionistica, secondo la quale sopravvivono in natura solo gli individui  più forti  che riescono a imporsi sugli altri, e la consapevolezza  che negli strati più bassi della società umana si manifestano  con più evidenza  le leggi fondamentali della vita, condussero il Verga  all’elaborazione di questa storia esemplare.

Rosso Malpelo  è un ragazzo infelice,  precocemente indurito dal lavoro in miniera, dalla miseria e dai soprusi subiti dagli adulti.

Non avendo conosciuto l’affetto, se non quello  del padre morto  in miniera, non è capace di esprimere  i suoi sentimenti.

Ciò che ripropone nel rapporto con gli altri  è la dura legge dell’accettazione  della violenza  da parte dei più forti  e dell’oppressione   dei più deboli.

Il destino gli riserba la stessa condanna  subita dal padre, la morte in miniera, che non ne restituirà nemmeno il corpo.

Nel racconto è avvertibile la profonda pietà dell’autore nei confronti del suo personaggio, il cui comportamento, anche quando assume un atteggiamento brutale non suscita nel lettore né disgusto né antipatia.

Giudicato cattivo dai cattivi, Malpelo assume una sua eroica  e orgogliosa  dignità che non lo salva dal proprio destino  ma gli assegna per contrasto, una dimensione di vera umanità.

A domani

LL