Questa sera – venerdì 23 febbraio dalle ore 20:30 – DuediRipicca – Gianluca Pavia & Lié Larousse – ospiteranno lo scrittore Andrea Serra e la presentazione del suo libro FRIGORIFERO MON AMOUR, edito Miraggi Edizioni, in libreria da meno di una settimana e già in ristampa, per l’evento romano “Una Serata Ad Arte – Reading Music” alla 2dR ART GALLERY@ THE PUBLIC HOUSE in via delle Tre Cannelle 8/9. Durante la serata ci parleranno di musica e poesia gli artisti Daniele Casolino e Matteo Cattani. Sul palco salirà per la prima volta anche la cantante Jocelyne Ferraro che accompagnerà la presentazione del libro. Di seguito, in attesa di incontrarci, vi riportiamo il pensiero dell’autore e una delle sue interviste:
“Frigorifero Mon Amour” è un libro che prova ad affrontare con ironia il tema dello spreco alimentare. Racconta sotto forma di diario la storia di Felice che, oltre ad essere vessato dalla moglie e dalle temibili figlie, deve fare i conti con la fuga del proprio frigorifero, esasperato da tutto lo spreco di cibo che viene fatto quotidianamente. Il frigorifero, dopo l’ennesimo pacco di carote ammuffite, indossa un piumino, si mette i mocassini e se ne va via di casa per sempre. Da quel momento il protagonista avvertirà la mancanza del frigorifero in maniera lancinante e proverà in tutti i modi a ricongiungersi con l’amato elettrodomestico. Una serie di eventi travolgenti (le sedute devastanti dal dentista ossessionato dagli alieni, i week-end deliranti chiuso in casa ad ammuffire con le figlie e le colleghe fissate con le diete e lo shopping) lo ostacoleranno sempre più, fino a quando sarà costretto ad affrontare una discesa agli Inferi per ritrovare il suo amato frigorifero e il senso della propria esistenza.
Il libro è sostenuto dal Banco Alimentare che combatte lo spreco alimentare ridistribuendo ogni giorno alimenti a migliaia di famiglie in difficoltà sul territorio nazionale.
Andrea Serra nasce a Torino il 18 gennaio 1975. Si laurea in Filosofia e per diversi anni insegna nelle scuole superiori. Attualmente lavora in un’agenzia formativa. Nel 2016 con il racconto “Il mio dentista” vince la XV edizione del concorso RACCONTI NELLA RETE e lo pubblica in un’antologia edita da Nottetempo; nello stesso anno vince la II edizione del CONCORSO 88.88, Premio Letterario Nazionale per racconti brevi ed è tra i finalisti del XV edizione del Premio InediTO-Colline di Torino, sezione Narrativa-Racconto. Nel 2017 è di nuovo finalista nella XVI edizione del Premio Il Salmastro e nella X edizione del Premio Internazionale Città di Sassari e vince il premio speciale della Giuria della XVI edizione del Premio InediTO-Colline di Torino sezione Narrativa-Racconto.
Intervista all’autore Andrea Serra
“Una sorta di favola moderna, in cui gli elettrodomestici prendono vita. E, al centro di tutto, un frigorifero con la sua saggezza. Andrea Serra debutta per Miraggi con “Frigorifero mon amour”: si parla di cibo e del suo utilizzo, spesso sbagliato, argomento quanto mai importante nella nostra epoca. Ma lo si fa con leggerezza, come racconta l’autore: “Il frigorifero si rivela un attivista del Banco Alimentare: una realtà che ho incontrato e che mi ha spinto ad approfondire i temi legati allo spreco. Nel libro ci rimprovera, fornendo anche dei dati su quanto buttiamo via. Il frigo è la coscienza critica, con i suoi insegnamenti. E lo spreco alimentare è una metafora della nostra società, dove ammuffisce l’umano invece del cibo”.
Come è arrivata l’idea del libro?
“In un periodo di “disperazione” familiare, quando sono nate le due bambine, che oggi hanno quattro e otto anni: non dormivano e, di conseguenza, non dormivo io. La notte ho cominciato a scrivere i primi racconti e la vena umoristica è giunta per reazione”.
Perché il frigorifero? E perché le carote della copertina?
“Il frigorifero perché è un elemento centrale della nostra casa. Mia moglie, che ha un carattere duro e diretto, lo insulta anche, dicendogli “apriti scemo”. Le carote sono quelle che lei compra a piene mani e che un bel giorno riemergono ammuffite, dopo essere state dimenticate in uno scomparto. Nel libro il frigorifero scappa, arrabbiato per lo spreco di cui è testimone ogni giorno”.
Comincia così una sorta di inseguimento.
“Lo racconto in forma di diario perché il protagonista, visto che non riesce a prendere sonno, si rivolge a uno psicologo che gli suggerisce di annotare tutto. La narrazione parte a gennaio e si conclude a dicembre, con una coda rappresentata da una discesa agli inferi per ritrovare il frigorifero perduto”.
Sembra una favola di Esopo: là parlavano gli animali, qui gli oggetti.
“L’intento è quello. C’è una poetica degli elettrodomestici, tutti si esprimono: è una favola contemporanea, con una funzione civile e morale”.
Per questo è stato coinvolto anche il Banco Alimentare?
“Scrive una postfazione in cui fornisce i numeri sullo spreco di cibo. Al Banco va anche una parte dei proventi dei diritti. Io, poi, oltre alle classiche presentazioni, ho programmato di andare nelle scuole perché, alla fine, “Frigorifero mon amour”, è un testo formativo-informativo. E divertente”. ”
Dalla postfazione del Banco Alimentare:
Capita così sovente che qualcosa “ammuffisca” nei frigoriferi casalinghi, industriali o delle mense che non ci rendiamo più conto che, carote, prosciutti, formaggi o mille altre prelibatezze potrebbero, se accuditi, sfamare centinaia, migliaia, anzi, milioni di persone purtroppo condannate alla miseria alimentare; questo libro, in modo scherzoso, è stato scritto per favorire la riflessione delle persone che, loro malgrado, agevolano la “FUGA DEI FRIGORIFERI”. Qualche cifra è necessaria per valutare l’ampiezza dell’emergenza alimentare: lo scorso anno (2016) sono state 815 MILIONI le persone, di cui 159 MILIONI di bambini, in stato di malnutrizione e, di questi, più di 8.500.000, di cui 6.500.000 bambini, sono deceduti per cause ascrivibili alla malnutrizione, scarsa o assente. Noi, paesi dell’Unione Europea, ogni anno produciamo uno spreco alimentare che vale 143 miliardi di euro e, se espresso in peso, sono ben 88 milioni le tonnellate di alimenti che finiscono ogni anno, gettati nella spazzatura. Il soggetto che contribuisce maggiormente allo spreco alimentare sono le famiglie con 47 milioni di tonnellate, vale a dire il 70% dello spreco alimentare europeo derivante dal consumo domestico, dalla ristorazione e dalla vendita al dettaglio. Secondo i dati Fao, solo in Italia, un anno di spreco di cibo potrebbe sfamare circa 44 milioni e mezzo di persone mentre, a livello globale, ogni anno, più di un terzo della produzione mondiale di cibo si perde o si spreca lungo la filiera: circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti sono sciupati solo considerando la frazione commestibile. Il Banco Alimentare è una rete di organizzazioni (21 sul territorio nazionale), senza fine di lucro, che ha lo scopo di raccogliere le eccedenze di produzione, agricole e dell’industria alimentare, organizzando la ridistribuzione alle Strutture Caritative per aiutare i poveri e gli indigenti. Qualche numero delle attività 2016 del Banco alimentare: 588 Strutture Caritative convenzionate in Piemonte 113.200 Assistiti in Piemonte (38% delle persone in stato di povertà assoluta) 6.325 Tonnellate di cibo distribuite in Piemonte 808 Tonnellate di cibo raccolto, in Piemonte, durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare Questo è il valore dell’attività, visti i numeri, che può essere effettuata soltanto grazie alla collaborazione di: 1.200 supermercati che prestano i loro spazi per la buona riuscita dell’attività di raccolta 12.300 volontari dal primo mattino a tarda serata, rendono possibile la missione e la sensibilizzazione di 730.000 donatori che sentono e vivono la Solidarietà tra le persone dimostrando, in questo modo, che si può convincere molti FRIGORIFERI a non fuggire dalle nostre case perché lo spreco è stato, se non vinto, almeno compreso.
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