Infilate gocce di perle nei capelli miei
Vestite d’arancio e rosa tramonto il mio volto
D’acqua turchina le gambe mie
Così ch’io possa giacere nel mare
Come questa conchiglia che stringo. Qui. Ora.
Al cuore
L.L.
365 giorni
Ella splendida incede, come notte
Di cielo limpidamente stellato,
E tutto il meglio di oscuro e di luce
Negli occhi e nell’aspetto suo rifulge
Dolce in quel tenero chiarore
Che il cielo nega allo sfarzo del giorno.
Un’ombra in più, un raggio in meno
Avrebbero sciupato la grazia indicibile
Che tra i capelli di ebano si tinge
E sul suo volto poi risplende chiara:
Un volto dai pensieri lieti che dicono sereni
Quanto puro il loro rifugio sia e prezioso.
E sulla fronte, lungo le dolci guance
E calme, e tuttavia vivaci,
Sorrisi docili e colori ardenti
Parlano solo di giorni puri
E di una mente serena e sovrana
E di un cuore che ama innocente.
ma tu che ne sai
mentre Nyman e il suo piano e il suo violino
non sai
che d’improvviso mi ritrovo a pensarti
uomosalsedine
e suona
to the edge of the earth
e saperti distrutto dalle genti
indurisce il mio sguardo
che corre a proteggerti dalle loro insulse ragioni
voglio leggerti inchiostro sulle tue pagine
tutte
e non voglio che il vizio ti corroda l’animo sbattendoti contro mura di scogli
ma scuoterti accrescendo ogni tuo difetto come unica medicina
curarti con l’aria inalata dai cormorani
ma tu che ne sai
quanto è contorto
il mio volere
che radere al suolo è bene
se ancora non mi conosci
cosa credi sia solo desiderio?
cosa credi sia solo capriccio di bambina che crea disastri di parole?
sì?
infatti tu che ne sai
mentre Nyman e il suo piano e il suo violino
la mia lingua vortica
nell’immaginaria tua bocca
liquido oppiaceo
crine d’arco
le mie mani nei tuoi capelli
ti spingo a me
e i nostri denti si mordono le labbra
e tu così vicino
sei granitico
così vicino
pungi
così vicino
sembri vero
così vicino
fai male
tu confusione
vortice di oceani
vento gelido d’estate
cocente d’inverno
mi scompigli la mente
sempre
tu
Luminescenza di questo dolce tormento
ma tu che ne sai
mentre Nyman e il suo piano e il suo violino
L.L.
Roma 5 aprile 2014
non ho conosciuto altro che puttane, ex-prostitute,
e pazze. vedo uomini con donne riservate,
e dolci – li vedo nei supermercati,
li vedo camminare insieme per strada,
li vedo a casa: gente in
pace, che vive insieme. so che la loro
pace è solo limitata, ma stanno in
pace, spesso ore e giorni di pace.
non ho conosciuto altro che impasticcate, alcolizzate,
puttane, ex-prostitute, e pazze.
quando una se ne va
ne arriva un’altra
peggiore di quella prima.
vedo tanti uomini con buone e brave ragazze
vestite di percalle
ragazze che non hanno la faccia del ghiottone
o di altri predatori.
“mai portare qui una puttana,” dico ai miei
pochi amici, ” me ne innamorerei.”
” non la reggeresti una donna perbene, Bukowski.”
ho bisogno di una donna perbene, ho bisogno di una donna
perbene
più che di questa macchina da scrivere, più
che della mia automobile, più di quanto abbia bisogno
di Mozart; ho così tanto bisogno di una donna perbene che
la sento nell’aria, la sento con la
punta delle dita, vedo marciapiedi costruiti
solo perché vi si posino i suoi piedi,
vedo cuscini per la sua testa,
sento la mia risata imminente,
la vedo che accarezza un gatto,
la vedo che dorme,
vedo le sue pantofole sul pavimento.
so che esiste
ma in quale angolo del mondo si trova
se sono le puttane che continuano a scovarmi?
Sentiremo il sapore delle isole
e del mare
so che una certa notte
in qualche camera da letto
presto
passerò
le dita
tra
capelli
soffici e puliti
canzoni che nessuna radio
trasmette
tutta la tristezza si scioglierà
in un sorriso.
A domani
Lié Larousse
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