Roma 24 giugno 2013
Giovanni Prati nacque a Campomaggiore nel 1814 e morì a Roma nel 1884. Poeta elegante degli ideali borghesi rappresentati da Dio, re, patria e famiglia, pubblicò varie raccolte poetiche tra cui Canti lirici, Canti politici, Psiche e Iside.
Alba
Fumano i campi; la rugiada stilla
sull’erba nova; il cheto aere si desta
al sol che spunta, e con l’aletta in resta
il cardellino in cima al gesto trilla.
Al giocondo lavor sparsa è la villa
sui bruni solchi; pei declivii a festa
saltan le capre; e in seno a la foresta
le allegrie della caccia il corno squilla.
Questa è vita davver; questo è divino
elemento di forza all’uman petto:
aria, luce, tripudio, opera intorno.
E noi, civico vulgo, ogni mattino
(fatica insigne!) ci leviam dal letto,
pallidi spettri, ad invecchiar d’un giorno.
di
Giovanni Prati
A domani
LL