Facciamolo lentamente
senza urgenza né pause,
senza rabbia e senza paura.
Facciamolo di fretta, con furia e con forza,
scricchiolando le ossa.
Spensierati e increduli, a colpi e a baci, senza scuse né pretesti,
sul cofano di un’auto, nel letto, sul pavimento,
tra grida laceranti, ma anche in silenzio. Come bambini che giocano, come
pazzi, come malati, con vizio e con lascivia, come animali in calore,
con piacere e godimento.
In un modo selvaggio,
delicato, sporco, lento, e fino all’agonia.
Vieni, andiamo a farlo…
Andiamo a scopare fino a innamorarci.
Tag: buon anno
“Il Circo Maledetto” Ann Featherstone
Era ancora una bella giornata limpida e le allodole cantavano sulla distesa dei campi. Il mio cuore era leggero ed ero determinata a tornare al cottage di buon umore per mostrare a Mrs Gifford che il mio ammutinamento aveva avuto buoni effetti quindi diedi istruzioni a Pirthy Taverner di prendere la strada più lunga , quella che attraversava Bliss Valley, risaliva e ridiscendeva Bliss Hill per giungere alle spalle del cottage, piuttosto che tagliare per il villaggio. Il tragitto sarebbe stato più lungo ma così, pensai, avrei avuto modo di prepararmi e godere di un ultimo prezioso momento di solitudine (Gifford da allora avrebbe di sicuro seguito ogni mia mossa!) Pirthy era una compagnia gradevole, non diceva una parola ma si preoccupava in continuazione della mia comodità.
Avevamo appena aggirato la collina e con piacere guardavo la valle che si stendeva davanti a me come un mosaico verde e il Jasmine Cottage, sotto di noi, con il camino fumante, quando, piena di orrore, afferrai il braccio di Prithy riuscendo a stento a credere ai miei occhi. Davanti alla casa c’era una carrozza, nere e chiusa, e due persone: un uomo incredibilmente grasso con una giacca di colore chiaro, che se ne stava tranquillamente appoggiato al muro esterno del cottage, e accanto a lui una donna vestita di blu con un grembiule bianco ( questo dettaglio mi è rimasto impresso nella memoria); entrambi mi davano la schiena e guardavano assorti la strada del villaggio. La strada che avrei percorso se non fossi stata determinata a godermi quell’ultimo scampolo di libertà.
Takahama Kyoshi “Haiku”
Roma 1 gennaio 2014
Nel cielo d’autunno,
un crisantemo selvatico
perde i petali.
Lui, una parola
io, una parola,
buio l’autunno.
Nel crisantemo sfiorito,
non resta forse
qualche cosa?
Nel grande vuoto
volteggiano
fiori di magnolia!
Una farfalla infreddolita
vola in cerca
della sua anima.
Guardo i tesori
del tempio montano:
piovono fiori.
***
Al sorgere del giorno
la Luna carezza il suo Sole,
poi si accomoda nascosta nell’etere per osservarlo risplendere,
e pur se appaiono le nubi
e pur se la pioggia tenta di scalfirlo
lei sempre è lì
dal cielo ascosa
ad’ammirarlo.
LL
Buon primo giorno dell’anno a tutti voi
con il suo giorno
e la sua notte
la sua Luna
il suo Sole.
A domani
Lié Larousse
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