365 giorni, Libroarbitrio

Gian Carlo Lisi recensisce le poesie di Lié Larousse dal nuovo libro .la vita comunque.

bestseller books post fb Larousse

Ringrazio il giornalista Gian Carlo Lisi per la sua recensione alla mia poesia .matrioska. estratta dal mio nuovo libro .la vita comunque. pubblicata sul quotidiano Taranto BuonaSera e sulla pagina controVerso!

“.se questa tua vita / in una vita si aprisse
una dentro un’altra / e dentro questa
un’altra ancora / vita su vita
tante / quante / vorresti viverci dentro e assieme
ma quanto peccato invece / che questa tua vita tu l’abbia
chiusa in una vita sola / e basta.”

Interessante l’idea di chiudere il titolo, scritto in minuscolo, tra due punti: uno in principio e uno alla fine. Così come è caratteristica la soluzione di aprire la poesia con un punto e di chiuderla con un punto evitando l’interpunzione intermedia. La matrioska, per chi lo ignori, è una tipica bambola russa che contiene al suo interno un’altra più piccola, che ne contiene un’altra e così via. Il quesito che si pone Lié Larousse prende spunto da tale bambola e giunge alla fredda e asettica conclusione secondo la quale, sebbene sia possibile per ciascuno di noi aprirsi a nuove e insolite vite, “questa tua vita tu l’abbia/ chiusa in una vita sola/ e basta”. E’ il dramma di ogni individuo e, a tale malessere, non v’è rimedio alcuno.
Non è possibile vivere vite parallele se non per osmosi.
Ma a cosa serve? Sono e restano pur sempre vite fittizie. Desideri. Sogni. La realtà è ben altro e con essa, quotidianamente, l’individuo è costretto a coesistere. L’autrice nella sua rassegnata conclusione, comprende che non vi siano alternative. Versi struggenti e potenti. Parole che fanno male e, al contempo fanno meditare. La poesia, come dicevo in altra recensione, deve emozionare ma essa deve anche insegnare. Ecco questa poesia oltre a far sognare è didattica.

di Gian Carlo Lisi

 

 

Il libro .la vita comunque.
edito dalla casa editrice americana Bestseller Books & Co.
è in vendita in libreria e online.

Ringrazio tutti i miei amici che si soffermeranno a leggermi 
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

VORREI DIRTELO – Gianluca Pavia

vorrei dirtelo

 

Vorrei dirtelo

piano piano in un orecchio

mentre sogni distesa

all’altro lato del letto

o urlartelo controvento,

in alto mare, labbra salate

e un Kraken nella pancia.

Vorrei dirtelo

ma non è semplice,

rischierei d’essere banale.

Allora,

prenditi i miei occhi

mettili su e dimmi

come ci vedi,

come ti ci vedi

e se non sarai la cosa migliore,

un fiore d’inverno,

chiudili pure

non vorrei mai

vederti appassire.

Calza le mie mani,

ruvide e tozze,

e leggiti la pelle,

nei, cicatrici e tatuaggi

e se non sarà poesia in Breil

me lo dirai

e io la prenderò bene

come un decreto d’espulsione

dalla tua vita.

Prenditi la mia,

di vita,

come ti sta addosso?

Come ci stai, dentro?

Così, forse

sarà più facile dirtelo:

tutti i tuoi difetti

sono la parte migliore di te,

tutti i miei incubi

sono stelle cadenti

vicino a te.

Ecco, un desiderio,

esprimilo te.

 

poesia estratta dalla raccolta
WHISKEY & SODA CAUSTICA d’amore, di vita, morte e altri casini
di Gianluca Pavia

 

acquistabile in tutti i negozi di libri e on line: https://www.lafeltrinelli.it/smartphone/libri/gianluca-pavia/whiskey-soda-caustica-d-amore/9788894500905

365 giorni, Libroarbitrio

AUTOANALISI PER NON PAZIENTI

Lié Larousse 2

Che alle “cose troppo quiete” si tolga la maschera: celano perversioni e bugie.

Che l’insensata voglia di non essere mai turbati sia motivo di ravvedimento, per chi è ancora in tempo.

Che la massima antica riscatti chi ama ciò che è in continuo moto.

Che si sappiano sani, non pazienti possibili o già ritenuti tali, gli scontenti non per capriccio o insaziabile voglia di serenità.

Che costoro possano scoprire quanta amicizia sodale il severo esercizio autoanalitico, così tacciato di egolatria, può donare a chi lo coltivi insieme ad altri.

Che i racconti interiori interpretino, giorno per giorno, una condizione umana, un destino da accettare ed esprimere.

Che lo scrivere non plachi mai un’onesta passione di esistere senza ritegno, nelle sublimi solitudini di chi ne cerca la voce.

 

Estratto dallo studio che sto facendo sulla psicoanalisi con Duccio Demetrio.
Io ritratta dal fotografo Davide Petronzio