365 giorni, Libroarbitrio

La guerra dell’abbandono nessuno – L.L.

il carettere di un uomo è il suo destino (Eraclito)

L’abbandono è per sempre

mica tutto il resto

lo sfruttamento o odio

come il bene o amore

sono passeggeri

vanno e vengono

alterati dall’intento del tempo

da qualche goccio dall’alcol di troppo

sostanze psicotrope

e platonici viaggi d’oblio

ma soprattutto

finiscono,

improvvisamente

prima o poi

nel mentre

tra il batticuore

dopo lo schizzo

finiscono,

sono per tutti

e sulla bocca di tutti,

addirittura vanno inscenati

per essere compresi,

forse s’assomigliano pure,

ma l’abbandono

nemmeno lo si vede arrivare

si confonde zitto zitto tra la gente

non è nessuno

né di nessuno

armato invisibile

per combattere la guerra del per sempre

non se ne va

così non si finisce mai

di essere abbandonati

e non somiglia a nient’altro

che non a sé stesso.

365 giorni, Libroarbitrio

” Elogio dell’ombra” Jorge Luis Borges

credi nei campi di grano

Chi abbraccia una donna è Adamo. La donna è Eva.
Tutto accade per la prima volta.
Ho visto una cosa bianca nel cielo.
Mi dicono che è la luna, ma
che posso fare con una parola e con una mitologia?
Gli alberi mi danno un po’ di paura. Sono così belli.
I tranquilli animali si avvicinano perché io dica il loro nome.
I libri della biblioteca non hanno lettere. Se li apro appaiono.
Se sfoglio l’atlante progetto la forma di Sumatra.
Chi prende un fiammifero al buio sta inventando il fuoco.
Nello specchio c’è un altro che spia.
Chi guarda il mare vede l’Inghilterra.
Chi pronuncia un verso di Liliencron fa parte della battaglia.
Ho sognato Cartagine e le legioni che desolarono Cartagine.
Ho sognato la spada e la bilancia.
Lodato sia l’amore in cui non c’è né possessore né posseduta, ma entrambi si donano.
Lodato sia l’incubo che ci rivela che possiamo creare l’inferno.
Chi entra in un fiume entra nel Gange.
Chi guarda una clessidra vede la dissoluzione di un impero.
Chi gioca con un pugnale prevede la morte di Cesare.
Chi dorme è tutti gli uomini.
Nel deserto ho visto la giovane Sfinge appena scolpita.
Non c’è niente di antico sotto il sole.
Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno.
Chi legge le mie parole le sta inventando.

365 giorni, Libroarbitrio

“Il bambino ricorda” da il Dhammapada

Albero

Per quanto penetrante,
il profumo del sandalo
non si propaga contro vento.
Ma il profumo della virtù
raggiunge ogni angolo del mondo
e si innalza fino agli dèi.

Il loto profumato che al cuore dà allegrezza
cresce nel fango sul ciglio della strada.

Il saggio si muove nel mondo come un’ape,
che dai fiori il nettare raccoglie
e intatti ne lascia la bellezza e il profumo.

Così le parole sincere
di chi vive la propria verità
sono fiori variopinti e profumati.

Meglio di mille vuote parole
è una sola parola di pace.

Meglio vincere se stessi
che mille battaglie
contro mille uomini.

Il dominio di sé
è la vittoria più grande

Come il bambino ricorda
le sue precedenti dimore,
conosce il cielo e l’inferno.

La sua saggezza è perfetta. E’ giunto alla fine del viaggio. Ha fatto tutto ciò che doveva fare.

365 giorni, Libroarbitrio

Il Romanticismo in Italia

Roma 8 giugno 2013

In Italia si cominciò a parlare di romanticismo solo dopo la caduta di Napoleone, anche se si erano già manifestate personalità dalla sensibilità e dal temperamento chiaramente romantici, come Alfieri e Foscolo.

Nel 1816 sulla “Biblioteca Italiana” un giornale letterario milanese, apparve un articolo in cui Madame de Stael invitava gli italiani a liberarsi  dal culto esclusivo dei classici ed a leggere i contemporanei scrittori stranieri.

L’articolo suscitò una battaglia letteraria  in cui si scontrarono i fautori della nuova letteratura  e i difensori della tradizione classicistica. Questi ultimi , opponendosi a ogni novità di pensiero e di espressione  artistica, si rivelarono ben presto reazionari e conservatori anche in politica.

I romantici invece sentivano la necessità di una poesia e di una letteratura nuove e aderenti agli ideali e ai sentimenti che in quegli anni attraversavano l’Europa e che invano la Restaurazione cercava di soffocare.

La battaglia tra classici e romantici si trasformò ben presto da discussione letteraria a polemica di significato civile e politico.

A questo dibattito partecipò Giovanni Berchet con un opuscolo intitolato Sul cacciatore feroce  e sulla Eleonora di G.A. Burger: lettera semiseria di Grisostomo, considerato il manifesto del romanticismo italiano.

Nella Lettera di Berchet troviamo già gli indirizzi e le scelte fondamentali del nostro Romanticismo: rifiuto degli aspetti più individualistici e patetici del romanticismo d’oltralpe, accettazione invece della polemica anticlassicistica ed antimitologica, insistenza  sul motivo dell’importanza educativa e sociale della poesia.

A domani

LL