Quando alla fine ci arriverò –
e ci vorranno molti giorni e molte notti –
mi piace pensare che ci saranno altri in attesa
e che vorranno perfino sapere com’era.
E così mi abbandonerò al ricordo di un cielo particolare
o di una donna con un accappatoio bianco
o della volta in cui ho visto uno stretto molto angusto
dove si era svolta una famosa battaglia navale.
Poi squadernerò su un tavolo
una grande mappa del mio mondo
e spiegherò al popolo del futuro
dagli abiti sbiaditi com’era –
come le montagne si alzavano tra le valli
e questa era detta geografia,
come le navi cariche di merci percorrevano i fiumi
e questo era detto commercio,
come il popolo di questa zona rosa
si spostava in questa zona verde chiaro
e come si incendiava e uccideva chiunque trovasse
e questa era detta storia –
e loro ascolteranno, con lo sguardo gentile e in silenzio
mentre altri arriveranno ad unirsi al cerchio,
come onde che non si allontanano,
ma si muovono verso un sasso lanciato in uno stagno.
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