365 giorni, Libroarbitrio

. volevo abbassare le armi e invece dovrò spararmi. – Lié Larousse

Takato Yamamoto

 

.della confusione mentale
te che ne sai?
quando credi d’aver messo tutto in ordine
nella testa, e invece una stilettata di follia
e la sua vertigine, e il cervello si disordina
disorientato
non capisci più nulla, del nulla
te che ne sai?
quando è così vuoto da riempirti fino all’orlo
e poi quello trabocca
come il bicchiere di troppo
in una finita nottataccia di troppo
sveglio invischiato da troppo
ed è davvero tutto, troppo
troppo più grande di te
come tutte le botte, i calci, le rese, le risa, le risse,
tutto accaduto per tutto e per niente, e del tutto e del niente
te che ne sai?
E poi volevo
credimi, lasciarmi stare
e invece no
“chi muore senza lasciar alcun segno è come se non fosse nato”.

365 giorni, Libroarbitrio

Young e i pensieri notturni sulla vita, la morte e l’immortalità: storia di un’autobiografia

Roma 21 maggio 2013

Nato a Upham nello Hampshire nel 1683 Edward Young compì gli studi a Oxford e manifestò precocemente un talento letterario versatile ed elegante. Intrapresa la carriera ecclesiastica fu cappellano del re Giorgio II e rettore Welwyn.

Dopo la pubblicazione di due tragedie classicheggianti, di sette satire dal titolo L’amore della gloria, passione universale, e della raccolta poetica Carme sull’ultimo giorno, che non gli diedero il successo ambiziosamente cercato, divenne celebre con Il lamento, ovvero pensieri notturni sulla vita, la morte e l’immortalità composto tra il 1742 e il 1746.

E’ un’elegia autobiografica, scritta dopo la morte della moglie e altri lutti familiari, in cui si anticipa il tema preromantico della meditazione notturna sulla tomba.

La lunga riflessione religiosa in nove libri, o “notti”, è opera emblematica della cosiddetta “graveyard school” o “scuola cimiteriale”, costituita da un gruppo di poeti, che portarono il culto della sensibilità a livelli di morbosità quasi patologica, concentrando la loro attenzione su tutte le tematiche relative alla morte, ai cimiteri e  alle lugubri atmosfere notturne.

Morì nello Hertfordshire nel 1765 e la sua opera si diffuse e influenzò tutta la poesia preromantica europea.

A domani

LL

 

365 giorni, Libroarbitrio

Struttura del libretto autobiografico

Roma 10 febbraio 2013

Originalità della struttura linguistica

La vita di Dante degli Alighieri si svolse fra la nativa Firenze e le corti dell’Italia centrale e settentrionale. Strettamente condizionata dagli eventi politi che turbarono la città alla fine del secolo, essa si svolse in due tempi che potrebbero dirsi distinti, se si considera che l’esilio, intervenuto ad imprimere una svolta anche alla sua produzione letteraria, assunse per il poeta un significato quasi emblematico, come segno del destino universale della sua voce.

Il lavoro più simbolico ed anche di originale struttura linguistica è il Vita Nova libretto autobiografico così intitolato, concepito come libro di memorie, in cui gli avvenimenti di rilievo sono documentati da altrettanti componimenti poetici scritti ed ora spiegati in prosa nella loro circostanza, in modo che ne risulti una vera e propria cronaca, conformandosi secondo una scrittura decisamente narrativa. Il filo conduttore è l’amore di Dante per Beatrice vista all’età di nove anni e rivista all’età di diciotto, quando un profondo turbamento dà inizio alla sua vita nuova, tutta dedicata a questo pensiero. Lo sviluppo del racconto per un verso si arricchisce di aspetti romanzeschi e drammatici, per l’altro risulta essere la storia di una progressiva interiorizzazione dell’amore, ossia la storia di come il poeta si trasformi profondamente avvertendo il suo sentimento sempre meno legato alla sua figura fisica della donna, e sempre più alla sua ideale realtà. La storia insomma è la storia interiore del poeta, in cui le vicende esterne segnano un perfezionamento della sua anima e insieme della sua poesia.attraverso sofferenza conquiste e difficili prove; ma è anche storia di Beatrice, della sua giovane età alla sua prematura morte e all’ascesa in cielo  immaginata dal poeta. Quindi il libro della memoria si presenta insieme come un’autobiografia ideale e come un racconto agiografico, ossia il racconto della vita di una santa, Beatrice, che ha segnato la vita del poeta, o meglio la vita di ogni uomo, dell’uomo redento, toccato dalla grazia, simboleggiato dal poeta.

A domani

LL