365 giorni, Libroarbitrio

“Che ogni giorno sia un nuovo anno” – Di fiori di pesco e pagine scritte di Martina Benigni



Il taccuino ingiallito dei buoni propositi ammicca per farsi notare. Dirigo, allora, lo sguardo altrove imbattendomi nella solita finestra che sempre mi regala un quadratino di cielo fra i palazzi abusivi del mio quartiere. Abusivo sembra anche lui adesso: blu con pennellate di bianco, rapitore di pensieri e che oggi mi distare dai buoni propositi per l’anno nuovo. Sono, in realtà, quelli di settembre, tutto quello che ho rimandato a dopo l’estate e che ora rimanderò al fatidico gennaio che a pensarci bene, allora, di nuovo avrà ben poco. Se c’è una cosa che la sudata lista mi ha insegnato è che la Vita va sempre dove dice lei: la sento ridere mentre fa a brandelli quei fogli pasticciati di punti e obiettivi inutili come la prossima prova costume o l’iscrizione al corso di campana tibetana.
Nell’impegno del procrastinare, però, ho scoperto una grande verità che un poeta spagnolo, Antonio Machado (1875-1939), aveva cantato in una splendente poesia prima che io venissi al Mondo: “Viandante, sono le tue orme/ il sentiero e niente più;/ viandante, non esiste il cammino, / il cammino si fa camminando.”


Capodanno è un giorno come un altro, in fondo, ma nel cuore di tutti noi c’è una speranza feroce appesa all’uno che sostituirà lo zero di quest’anno che, per ovvietà, non nominerò. Mai come adesso, forse, non vediamo l’ora di cambiare il calendario, le prospettive, le parole…
Il tempo è fuori e dentro di noi, ognuno lo scandisce come meglio sente, ma davvero penso che stavolta sia stato diverso, sia stato un po’ più “simile” per tutti.
Il taccuino si sta avvicinando, vorrebbe che lo sfogliassi e che lo accarezzassi con la mia penna per goderne di nuovo, ma ho deciso che voglio provare ad imitare la Vita, lui ancora non sa che brutta fine farà: strapperò pagina per pagina fino all’inizio dei fogli bianchi, nuovo mare dove tuffarmi. Forse, quando vedrà il nuovo titolo, mi perdonerà per aver frantumato tutti quei buoni propositi.
Si chiamerà “Il taccuino della Viandante” e per prima cosa vi scriverò una citazione, un augurio che voglio rivolgere a tutti quanti, prendendo in prestito le parole di Antonio Gramsci (1891-1937), grande uomo in un tempo piccolo, che già mie, spero possano ricordarvi che la vita va celebrata ogni giorno e che il Tempo e il Cammino, alla fine dei conti, li facciamo noi, viandanti di questa terra eterna come i nostri attimi.

“[…] Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse.”

-Antonio Gramsci, 1° gennaio 1916, “Avanti!”

articolo di Martina Benigni

365 giorni, Libroarbitrio

“Il dolore è fatto della pelle degli altri” le mancanze che abbiamo attraverso i versi di Ilaria Palomba – di Lié Larousse

Ilaria Palomba

“Ho l’impressione di lottare contro le pietre,
il futuro si spalanca negli occhi
ma le viscere sono fredde,
l’unico spazio possibile è lontano,
l’unico tempo possibile è mai,
quando sono con loro non esiste nient’altro
la mente mia è labile,
non regge gli sbalzi,
schiva l’umana presenza,
mi costringe a frasi fatte e sorrisi di circostanza
mentre dentro ancora molta terra miseramente brucia
e in ogni istante la pelle viene via.”

Waterhouse “the lady of shalott”

Sono giorni precari e difficili per quegli esseri umani come me, saturi di una realtà che soffoca e acceca tanto, tanto da impedirci a tratti di vedere anche solo uno spiraglio, un breve e stretto raggio di sole, o di luna, poco importa, la notte non abbandona mai il giorno di questi tempi, e di questi tempi il giorno ha ore infinite per concedersi presto alla notte. Così, a distanza di tre anni, irrequieta e stanca tra una correzione di romanzi e la costante dell’inquietudine ho ripreso tra le mani “MANCANZA” , raccolta poetica di Ilaria Palomba, datata 2017, e nei suoi versi è stato come ritrovare una me, non una vecchia me, ma una me di oggi, di adesso, di qui e ora.
E’ questo che sanno fare i poeti, ed è proprio questo che sa fare la poesia, a prescindere dalla loro fama, o dal successo di aforismi e citazioni, a prescindere dal numero di copie vendute, la poesia descritta dall’anima di un poeta, di una poetessa, è il viaggio che tutti noi primo o poi dobbiamo fare verso casa, seppur triste ed angosciante, seppure senza un’apparente meta, un viaggio verso il nostro “Io” che troppo abitualmente, ormai senza quasi più farci caso, nascondiamo indifferenti dietro a maschere e soliti cliché, e non dobbiamo essere noi poeti per capirlo, ma solo e semplicemente esseri umani che vivono a cuore ed occhi aperti amando noi stessi e il nostro prossimo, come fratelli e sorelle.

“Il dolore è fatto della pelle degli altri
come assaporare gli sguardi alla finestra
e chiudere le serrande per spiare dai buchi.
Purtroppo sbocciamo solo
dove dilaga una morte.”

Articolo di Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

COSA RIMANE – La poesia in musica di Emilio Stella e Er Pinto

Emilio-Stella-&-Er-Pinto---Cosa-Rimane

La copertina del singolo è stata disegnata a mano
e colorata in digitale dall’illustratore e Street Artist, Mattia Yest.

Quanto spesso ci chiediamo come vivono la loro vita artistica cantautori e poeti, come passano le giornate? Li sappiamo di notte tra concerti e presentazioni di libri e dischi, li immaginiamo a feste circondati da fiumi di alcool e belle donne fino a mattino, ma che significa essere un poeta e un cantautore per davvero, nell’epoca contemporanea, a Roma, durante una pandemia globale?

Ce lo raccontano il cantautore Emilio Stella ed il poeta Er Pinto, con Cosa Rimane, due uomini che non amano essere etichettati come “artisti” perché per loro l’arte non è un mero status quo ma è una vocazione che ha delle solide basi nella vita di tutti i giorni, con tutto ciò che di buono e cattivo essa porta in se’, con “il peso delle cose” che si trascina dentro ci scriverebbe Er Pinto, con una testa ed un animo tutto “Suonato” ci canterebbe Stella, perché queste non sono solo parole scelte e virgolettate a caso, ma sono i titoli delle loro ultime opere d’arte, uno in poesia l’altro in musica. Con la parola entrambi giocano e la rispettano cercandola, studiandone il significato, apprezzandone la musicalità e il ritmo, ed è proprio questa loro vita di parole che li ha fatti incontrare, un giorno, anni fa per Roma.  Così con il tempo idee e intuizioni si sono trasformate in sceneggiature teatrali e canzoni, con  “E io te amo” (2015) hanno regalato alla loro città Natale una poesia che in brevissimo tempo è diventata una delle più belle dichiarazioni d’amore a Roma, per poi approdare a teatro con lo spettacolo “Tutte le Strade Portano ar Core”, con la partecipazione dell’attore Ariele Vincenti, durante lo spettacolo raccontano di un viaggio in musica e poesia che parte dalla periferia per arrivare al cuore pulsante della città.

Ma è in questi ultimi due mesi, quando il mondo si è ritrovato a fronteggiare una pandemia a cui nessuno era preparato che i due hanno unito riflessioni a passione con ore e ore di discorsi, che si sono tramutate in una minuziosa ricerca, e questa ricerca è divenuta la stesura del  brano scritto a due mani: Cosa Rimane.

A fare da sfondo al brano la passione per uno dei grandi maestri della musica italiana: Rino Gaetano. Immaginando di poter duettare con il loro idolo, i due artisti romani, hanno scritto un omaggio che prende ispirazione dalla “Fontana chiara un poco dolce e un poco amara” cantata dal loro mentore.
Cosa Rimane è una vera e propria poesia musicata, e poi suonata dai musicisti che spesso accompagnano Emilio Stella nei suoi tour in tutta Italia: Primiano Di Biase (piano) – Ruggero Giustiniani (percussioni) – Samuel Stella (chitarre) – Davide Costantini (basso)

 

La data del release è domani
2 Giugno 2020

 

di seguito il link per il Pre-Save su Spotify e il Pre-Order su ITunes

PRESAVE DIGITAL STORE: https://tropicana.lnk.to/CosaRimanePre

 

Il brano Cosa Rimane è sotto Edizioni Aloha Dischi/Tropicana
e distribuito digitalmente da Artist First.
Booking e management: alohadischi@gmail.com
Alessandro Martinelli:    +39 3397992043

 

articolo di Lié Larousse
http://www.libroarbitrio.com