365 giorni, Libroarbitrio

Panegirico della libertà – Amelia Rosselli

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L’automa che disfaceva le giornate era la pallida
ombra che temeva e pregava e sosteneva di non esser
degna; il cielo rompeva il suo isolamento e tutto
cadeva nel panforte del nulla. Ma io esplodevo
fuori della scabra pelle tenace e croccante ma
io rompevo fuori della luna della noia. E ne
seguiva una tenace invettiva a tutti i tramvieri
del mondo; non calate così presto le vostre trombe
d’orgoglio!

 

Ti vendo i miei fornelli, poi li sgraffi
e ti siedi impreparato sulla scrivania
se ti vendo il leggiero giogo della
mia inferma mente, meno roba ho, più
contenta sono.

365 giorni, Libroarbitrio

“Solo” Edgar Allan Poe

Tramonto sul mare di Ostia G.P.

Fotografia di Gianluca Pavia

Da bambino non ero come gli altri,
non vedevo come gli altri vedevano,
né le mie passioni scaturivano
da una fonte comune, e le mie pene
non avevano la stessa sorgente.
Il mio cuore, poi, non si destava
alla gioia in armonia con gli altri.
Io, tutto ciò che amai, l’amai da solo.
Allora, nell’infanzia, nell’aurora
d’una vita tempestosa, trassi
il mistero che ancora m’imprigiona
da ogni abisso del bene e del male,
e dal torrente o dalla sorgente,
dalla roccia rossa della montagna,
dal sole che tutto m’avvolgeva
nel suo autunno colorato d’oro,
dal fulmine del cielo che improvviso
mi sfiorava, scoppiava accanto a me,
dal tuono, dalla furia della pioggia,
e dalla nube che prendeva forma
di un dèmone ai miei occhi,
mentre il resto del cielo era sereno.

365 giorni, Libroarbitrio

L’evoluzione del linguaggio VI

Roma 18 gennaio 2013

L’indirizzo scientifico e il latino scolastico

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L’indirizzo scientifico pur muovendo dai princìpi dell’arte dialettica, ossia l’arte del discorso logico, che nella tradizione della scuola veniva impartita alla pari con la grammatica e la retorica, assume vigore dallo sviluppo dell’aristotelismo e del razionalismo nel secolo XI. Il Latino scolastico, che scaturì dalle esigenze della nuova teologia e filosofia di tipo dialettico  e della scienza giuridica, rappresenta una vera rivoluzione, perché sostituisce ai modelli classici della tradizione, che prediligono l’armonia del periodo, un modello nuovo di prosa, il cui punto di riferimento essenziale sono la precisione e il rigore concettuale. Prevale così la cura per i nessi logici e per i vocaboli appropriati, fino al punto da favorire l’immissione di una quantità di neologismi esclusi dal sistema retorico classicheggiante.

Questa diversità di tendenze, che si manifesta nel latino dei secoli XII e XIII, avrà una lunga ripercussione negli atteggiamenti culturali dei secoli successivi; ora va tenuta presente per valutare il grado di funzionalità e di articolazione raggiunto dal latino in questi secoli, nei quali pur si vanno manifestando in prodotti d’arte anche le lingue volgari, dapprima quella francese nel territorio gallo-romanzo, poi le altre nel resto d’Europa.

A domani

LL