365 giorni, Libroarbitrio

Sulla Pace – Lié Larousse

Lumas questa notte, come ormai le ultime notti passate, non riesce a dormire.
Scende dal letto, si avvicina alla finestra che dà sul mare, fuori l’aria è salmastra, qui, dentro di lei, un pensiero non le dà Pace.
La Pace.
Come si vive in Pace se siamo in lotta nel nostro cuore, nella nostra mente, ogni giorno?
Come possiamo puntare il dito contro le ingiustizie del mondo quando siamo noi i primi ad essere ingiusti, con noi stessi, con i nostri cari, con il nostro vicino di casa o di Paese, addirittura con gli Animali che irrispettosamente uccidiamo per il gusto di mangiarli?
Come possiamo essere tanto ipocriti?
Lumas immaginò di capire.
Forse perché non ci ascoltiamo, non ascoltiamo ciò che il nostro cuore e la nostra anima vogliono per noi, ciò per cui siamo venuti al mondo, la nostra missione di vita non la conosciamo, non la conosciamo perché viviamo nella mente e la mente mente, allora ci facciamo manipolare dal volere altrui convinti del contrario ed iniziamo a percorrere un cammino nel buio pesto dove spiragli di luce sono sfocati  da un occhiale da vista che indossiamo ma che non è il nostro, e non ci serve a niente, perché noi ci vediamo benissimo, ma vogliamo ciò che ha qualcun altro perché è più facile emulare, copiare la vita altrui che avere il coraggio di accettare chi siamo e vivere la nostra di vita.
.e niente,
niente strette di mano, niente abbracci ci dicono, non essere suo amico ci dicono, anzi, meglio non averlo un amico, ci dicono non porgere l’atra guancia ma pensa a te, a te soltanto, che hai già i tuoi di problemi, i tuoi di pensieri, e vai a lavorare, e mi raccomando, non ti assembrare, niente folle sparse accalcate tra folli, quelli che siamo noi, adesso, che invece abbiamo scelto di porgerla la guancia, farci accarezzare, abbracciare, sorridere e stringerci più forte, nonostante tutto tutti assieme, tutti uniti per questa Terra che è Arcadia, che è la Grande Madre, che è il nord, che è il sud, l’ovest e l’est, un unico mondo, un unico azzurro infinito cielo, un’unica casa perché tu sei io e voi siamo noi.

Sulla Pace di Lié Larousse

Ringrazio la F.U.I.S. per avermi invitata a leggere il mio discorso sulla Pace alla Biblioteca della Camera dei Deputati

365 giorni, Libroarbitrio

Arcadia

Roma 1 maggio 2013

Il Settecento si apre con le fondamenta di una nuova istituzione letteraria.

Nel 1690 viene fondata l’Arcadia, accademia delle arti letterarie romane, da alcuni sommi scrittori che con essa intendono reagire al Marinismo e al Barocco in nome del buon gusto, della verità, della semplicità stilistica, della chiarezza e facilità dei temi, del sentimentalismo, opponendosi alla finzione del mondo pastorale.

Nel corso del secolo lo stile arcadico, che  non si scosterà mai del tutto dai contenuti facili e semplicistici per una piacevole immaginazione, acquisisce con Metastasio e Frugoni  un’impronta classica.

Tuttavia, ai componimenti che ammirano con compiacimento le raffinatezze frivole della quotidianità aristocratica, si contrappongono nel tardo Settecento la satira di alto valore civile del Parini, che denunciando tante sottili ed inutili bassezze degli ambienti nobiliari, propone un’esemplare immagine dell’uomo dignitoso, e con la poesia drammatica di Alfieri si tratterà con grande passionalità il tema astioso della libertà dell’uomo dalla ricchezza, il nuovo uomo libero.

A domani

LL

 

365 giorni, Libroarbitrio

Le “Satire” di Benedetto Menzini

Roma 24 aprile 2013

Dopo aver compiuto gli studi grazie all’aiuto del marchese Salviati, completa la sua formazione culturale diventando discepolo di Francesco Redi.

Riceve l’ordinazione sacerdotale e insegna eloquenza a Firenze e a Prato.

Successivamente si trasferisce a Roma, a servizio di Cristina di Svezia. durante questo periodo riceve molti incarichi da papa Innocenzo XII.

Iscritto all’Arcadia diventa membro dell’Accademia fiorentina dopo essere stato nominato accademico della Crusca.

Nella sua produzione letteraria presente un carattere orgoglioso ed aspro, con un senso acutissimo della scrittura  e colmo di sdegno nei confronti  dei suoi presunti detrattori compone quindici Satire. dodici saranno pubblicate dopo la sua morte.

Nonostante enormi sforzi stilistici la sua ampia produzione in versi e in prosa risulta complessivamente debole e priva di spunti interessanti, eccezion fatta per i cinque libri in terza rima Dell’arte poetica, con i quali si avvicina ai nuovi principi poetici dell’Arcadia.

A domani

LL