365 giorni, Libroarbitrio

Viaggio di una bambina Astronauta – Lié Larousse

Amiciiii

.così bello
guardatelo
l’aria sua spossata
rallenta il respiro
così vero
intona colori come canzoni
non ti fa sentire solo mai
con i suoi veli di nuvole
nasconde tenebre
verità tristi
felicissime bugie
che a volte lava via
semplicemente piovendo
o con fredde folate di vento
scompiglia capelli
e quando il sole è allo Zenit
gli occhi bagnando,
il cielo
e la sua luce.

Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Poesie sparse – Rilke

foto di Luca - Davide- Lié - Venezia luglio 2016

(giocano i capelli in barca/col vento gli schizzi lagunari – L.L.)

Tutto tenevo aperto di me,
dimenticavo
che fuori non ci sono solo cose ed animali
sempre in sé intenti,
il cui occhio sporge
dal cerchio della loro vita appena
come fa un quadro dalla sua cornice;
che da ogni parte in me lasciavo irrompere
sguardi,
curiosità,
pensieri senza posa.

Poi succede
si formano occhi nello spazio
e vedono, il puro esistere mio.

365 giorni, Libroarbitrio

“La figlia della tigre” T.L.Hayden

Katerina-Plotnikova- Tigre

Ciao, disse allegramente.
Ciao. Che cosa ci fai qui? domandai.
Ho cercato il tuo indirizzo sull’elenco telefonico, ma lì non ci sei ancora, così ho chiamato l’ufficio informazioni abbonati, rispose. Posso entrare?
Non dovrebbero darlo, l’indirizzo, ribattei.
No, lo so, ma se fai finta di averlo già e dici per esempio: Hayden di Maple Avenue, loro ti dicono sempre, no, e ti danno l’indirizzo giusto. O una parte, almeno. Poi riagganci, provi con qualcun altro e poi usi quello che hai saputo per sapere il resto. Funziona sempre.
Guardò alle mie spalle.
Posso entrare?
Entrò senza aspettare risposta. Sorridendo, guardò le pareti del mio appartamento.
Però, è proprio bello, qui. Mi piace molto come hai sistemato questo posto.
Si lasciò cadere su una sedia.
Sono venuta qui perché ho pensato che magari potremmo parlare.
Non volevo farla sentire sgradita, ma non mi ero proprio aspettata una sua visita. E per un attimo mi lasciò interdetta.
Cerchi sempre di parlarmi, in macchina, quando mi porti a Fenton Boulevard, disse, ma c’è troppo poco tempo. So che il viaggio finirà presto e non riesco mai ad organizzarmi le idee abbastanza velocemente. Stasera non avevo niente da fare così ho pensato di venire qui a parlare.

365 giorni, Libroarbitrio

“Cuore di cane” Michail Bulgakov

Cuore di Cane

“U-u-u-u-u-u-hu-hu-huu!…guardatemi, muoio. E il mio ululato si confonde con quello della tormenta che così, attraverso il portone, mi canta la sua messa da morto. E’ finita per me, proprio finita. Un individuo schifoso, con quel suo lurido berretto, il cuoco della mensa per l’alimentazione normale degli impiegati  del Consiglio Centrale dell’Economia Nazionale, si è preso il gusto di sbattermi addosso una pentola d’acqua bollente e mi ha mandato in malora il fianco sinistro. Brutta carogna! E sì ch’è un proletario!…Santissimo Iddio, che male mi fa! Quell’acqua diabolica m’ha lessato la carne fino all’osso, e ho un bell’ululare, tanto non serve a nulla!
Che male gli facevo? Non è certo frugando tra i rifiuti che si deruba il Consiglio dell’Economia Nazionale. Razza di porco! Dovreste vedere che brutto muso. E, quanto al resto, è più largo che lungo. Un delinquente  con la faccia di bronzo . Ah, questi uomini…M’ha rovinato il fianco verso mezzogiorno e adesso è quasi buio, saranno le quattro, a giudicare dall’odorino di cipolla che si effonde dalla caserma dei pompieri sulla Precistenka. Come sapete, quelli s’ingozzano di polentina e basta: è l’ultima risorsa, un po’ come i funghi. Del resto, certi cani amici miei della Precistenka mi son venuti a dire che in via Neglinnaja, al ristorante “Bar”, ti rifilano il piatto del giorno – funghi in salsa piccante – per tre  rubli  e settantacinque copechi la porzione… Questione di gusti, un po’ come quello di leccare una caloscia…
U-u-u-u-uh… il fianco mi fa un male d’inferno e non ho dubbi sul futuro che mi attende: domani sarò coperto di piaghe e, mi domando, come farò a curarle? D’estate, basta una bella trottata al parco Sokolniki, dove cresce un’erba speciale, veramente egregia, e inoltre uno può rimpinzarsi gratis di avanzi di salame. I nostri bravi cittadini, poi, ti seminano intorno tante di quelle cartacce piene d’unto che ne hai da leccare per ore e ore. Se non fosse per quella solita, dannata larva notturna che si mette a cantare  al chiar di luna “Celeste Ai-i-i-da”, roba da mozzarti il respiro, sarebbe una vera pacchia. Ma dove volete che vada, in questo stato?…
Incassato calcioni? Eccome!… Mattoni nelle costole? Altro che! Le ho passate tutte, sono rassegnato al mio destino e se ora faccio la lagna è solo per il dolore fisico e per il freddo, ma lo spirito è sempre in gamba… Spirito di cane ha sette vite, lo sapete.