365 giorni, Libroarbitrio

“Fra Noi e gli Altri .la vita comunque.” Recensione di Angelo Andriuolo

in copertina Lié Larousse .la vita comunque.

Quella di Lié non è solo Poesia: esonda, attraverso espressi concetti di cogito e coscienza, con cruda delicatezza e sfrontato garbo, in una “filosofia” che ha al suo centro il concetto di vita. La vita è teatro, ma non sono ammesse le prove, diceva Anton Čechov. L’ Autrice “questo teatro” lo percorre come si fa con una strada, a volte, poche in verità, dritta e perfetta, altre volte sconnessa e in salita come un sentiero di montagna su cui faticosamente inerpicarsi; sempre, però, con la ben presente consapevolezza della necessità e inevitabilità del cammino e dei suoi infiniti possibili bivi e della impossibilità di percorrerlo a ritroso. I versi sono il suo carburante: quello che le serve per non fermarsi mai. La méta diventa quasi irrilevante, vacua, incerta, fumosa. E’ il passo (il muoversi, l’avanzare) a fare da metronomo alla musica dell’esistenza e a dare tempi e ritmo al momento. Lié riesce ad annullare le distanze fra passato e futuro contestualizzandole in un presente che ogni cosa avvolge, e che poi è l’unica cosa che, in fondo, esiste per davvero. Esattamente “ in questo preciso punto/ qui nella testa/ qui nel ricordo” . E questa condizione diventa la sua “sofferenza” : .se questa tua vita/ in una vita si aprisse/ una dentro un’altra/ e dentro questa/ un’altra ancora/ vita su vita.; ma anche la sua forza perché sa trasformare ogni negatività, che sia sua o altrui non importa, in energizzante poesia che per lei, e per chi legge, è rinvigorente come la Madre Terra per il gigante Anteo. Chi leggerà questo libro scoprirà che è un aiuto alla riflessione sulle relazioni intercorrenti fra Noi egli Altri, e sul come dovremmo allenare, con l’immedesimazione, la percezione empatica del mondo che ci circonda. Imparando a fare un po’ più nostri i sentimenti e le sensazioni delle persone che, magari per un attimo, gravitano nelle nostre vite o anche solo nei nostri pensieri. La poesia di Lié non risponde (non vuole, non deve); la poesia di Lié solo dipinge, magari con iperrealistica crudezza, e a volte domanda. Con un approccio soggettivo, istintivo ed istantaneo. Che, come una rasoiata, ferisce a fondo ma senza immediato dolore: “ho lasciato che il vento/ di questo pomeriggio disgraziato/ prendesse a sé/ tutte le promesse di film al cinema mai visti/ l’intonaco e gli stracci di pelle/ che a fine giornata/ ancora m’erano rimasti appiccicati/ al culo però/ più che al cuore”. Una ferita che non ti uccide e da cui puoi guarire: per continuare a vivere, a vivere .la vita comunque.

Articolo di Angelo Andriuolo

365 giorni, Libroarbitrio

DuediRipicca per MUTAR D’ALBERI – mostra di Alessandro Crapanzano

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MUTAR D’ALBERI mette in mostra la personale visione dell’artista Alessandro Crapanzano sulla Natura e il suo adattarsi al mondo.
L’obiettivo del fotografo è come il pendolo, oscilla stagliandosi su paesaggi alla luce dello Zenit, fino a sporgersi agli ultimi bagliori della sera, in bilico sulla porta della notte. Poi, con la tecnica della stampa artigianale alla gomma bicromata, di cui è maestro, sviluppata su delle pregiate tavole di legno, con le giuste dosi di bicromato, gomma e acrilici, traccia, delinea ed esalta i colori che ci accompagnano a scoprire ogni sfumatura cromatica dell’opera assieme a straordinarie percezioni sensoriali…
…Questa visione è un viaggio che parte dalla mente dell’artista: il giusto compromesso tra l’Io fotografo e l’Io pittore. La simbiosi tra la crescita e l’evoluzione. Saper superare gli ostacoli e col tempo accrescere d’esperienza, trasformarla in tenacia per l’essere umano è come per l’albero vivere in riva ad un mare tempestoso, il vento ne trascina le fronde, lo percuote, magari lo piega, ma se ha radici forti allora nulla riuscirà a sradicarlo.
Questo è l’anello di congiunzione tra l’uomo e la Natura, il fulcro centrale della visione dell’artista, il saper stare al mondo nonostante le difficoltà, tema estremamente delicato e centrale del pensiero della società odierna: la vita è possibile solo attraverso la mediazione con l’ambiente circostante, chi non si adatta viene spezzato, l’albero spazzato via dal vento mentre la natura muta gli eventi e lui resta così meraviglioso intriso di vissuto.

Vernissage 22 Ottobre 2016 dalle ore 18.00
a cura di Letizia Marabottini e Massimiliano Manoli
progetto comunicativo DuediRipicca
presso la NARDI galleria d’arte e cornici
Via Arturo Graf, 74 – Roma

Vi aspettiamo!

DuediRipicca

Un ringraziamento speciale a Angelo Andriuolo
per l’articolo su IMAGES-A.COM qui di seguito

http://www.images-a.com/un-duediripicca-per-alessandro-crapanzano-mutar-dalberi-alla-galleria-nardi-di-roma/