Roma 10 luglio 2013
A Victor Hugo
In questo vile mondo è necessario
amare molte cose per capire
infine quello che si preferisce:
i dolci, il mare, i cieli azzurri,
le donne, i cavalli, il gioco, la rosa, l’alloro,
o calpestare i fiori appena schiusi.
Molto piangere occorre e dire addio.
Poi il cuore s’accorge di essere invecchiato,
e il tempo che fugge ci rivela la causa.
Degli effimeri beni di cui poco godiamo
il meglio che ci resta è un vecchio amico.
Si litiga o ci si evita,
ma se lo vuole il caso,
ci si avvicina, ci si sorride, si stringe
l’uno all’altro la mano, e si ricorda
che insieme un giorno camminammo,
che ieri è domani e l’anima è immortale.
Alfred de Musset, nato a Parigi nel 1810 da nobile famiglia, fu poeta commediografo e narratore, dotato di ottima cultura e grande raffinatezza mondana.
Si affermò molto presto con la pubblicazione dei suoi versi nella Parigi elegante e letteraria ed entrò giovanissimo nel cenacolo romantico guidato da Victor Hugo.
Conobbe la scrittrice George Sand, pseudonimo di Amandine-Lucie-Aurore Dupin, con la quale ebbe un’intensa relazione, intessuta di forte passionalità ed esaltazione.
Al centro della sua opera collocò la ricerca del piacere, che coincise però spesso con una scelta esistenziale di annientamento.
Attento a una romantica liricità della parola, preferì lo stile elegante ed effimero all’impegno morale e civile.
pubblicò molti poemi ed opere teatrali, tra cui Le confessioni di un figlio del secolo, Uno spettacolo in poltrona, Con l’amore non si scherza, Commedie e proverbi.
Morì a Parigi nel 1857, ancora giovane, ma ormai inesorabilmente consumato dall’alcool.
A domani
LL
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