Roma 25 aprile 2013
Nel rapporto tra la sua tradizione culturale, in parte garantita, in parte ristretta nella lingua, e l’accordo e prudentemente tollerante governo granducale, Firenze raccoglieva e ribolliva in una misura di relativa e sommessa libertà i fermenti e i motivi d’inquietudine, di protesta, di non conformismo che serpeggiavano in Italia.
La polemica antipolitica e antiecclesiastica si diffondeva in una assidua produzione letteraria di alti scrittori a Venezia, da quelli maggiormente pacati a Roma, ma è a Firenze che appare per la prima volta la necessità letteraria della satira divenendone essa stessa la capitale.
Anche nei legami con la poesia giocosa e discorsiva i toscani sono stati fondamentali nella connessione con la poesia satirica.
I vizi degli uomini, l’ipocrisia, l’ambizione e il lusso, i costumi come quelli delle corti saranno i temi su cui spesso si indagherà con profondità moralista.
A domani
LL