Se da queste fonde valli
che la nebbia fredda opprime
io potessi risalire,
gioia avrei che mi redime!
Lassù vedo dolci colli,
freschi sempre e sempre verdi!
Se avessi le ali
su quei colli volerei.
Sento echeggiare armonie,
suoni di pace celestiale,
sento le brezze portarmi
il sollievo di fragranze,
vedo ardere aurei frutti
nel verde occhieggiante,
lassù i fiori che si schiudono
l’inverno non cattura.
Ah lassù quale meraviglia
in un eterno sfolgorio,
e su quelle alture quale
dolce refrigerio è l’aria!
Mi si oppone il fiume astioso
che con furia rumoreggia,
i suoi flutti son sì gonfi
che il mio animo raggela.
Vedo una navicella incerta,
guarda, manca il timoniere.
Forza, non indugiare!
Son le vele sue animate.
Devi credere, osare,
ché gli dèi non danno pegni
solo un miracolo ti può portare
nel paese dei tuoi sogni.
Sulla spiaggia ho trovato una conchiglia d’oro
massiccio e ricamata dalle perle più fini
l’ho accostata all’udito e le grotte turchine
sottovoce mi hanno raccontato di un segreto tesoro…
Se avessi solo due piccole ali
e fossi un piccolo uccello piumato,
da te volerei, mia cara!
Ma pensieri come questi sono cose vuote,
ed io rimango qui.
Ma nel mio sonno da te volo:
sono sempre con te nel mio sonno!
Il mondo è tutto proprio.
Ma poi ci si sveglia, e dove sono?
Tutto, tutto solo.
Il sonno non rimane, nonostante le offerte di un monarca :
allora amo risvegliare qui il rompere del giorno:
perché nonostante il mio sonno sia andato,
eppure mentre è buio, si chiudono i coperchi
e si continua a sognare.
Se un angelo ad ali chiuse
venisse in casa silenzioso,
io sentirei in cuore la sua luce,
diventerei un canto melodioso;
se venisse con le ali spalancate
in me farebbe estate;
mi aprirei tutto al cielo,
chiaro di sole e senza velo.
Ma se mi parlasse,
sarei come conca di fontana;
lo prenderei in me, con voglia sana,
felice il cuore, di quella sua dolcezza.
Era come se il cielo, pacato,
avesse baciato la terra,
così che di lui, tra lo splendore
dei fiori, la terra dovesse sognare.
Una brezza passava tra i campi,
le spighe dondolavano appena,
piano i boschi sussurravano
nella notte di stelle serena.
Larghe le sue ali
spiegò la mia anima,
per i campi quieti volò
come se andasse a casa.
“Questa poesia è per te mio Sole, con essa ti auguro il buongiorno, e mille altri Buongiorno! Ove con la tua luce risplenderai sul mio volto il tuo riflesso e seppur il cielo sarà oscurato dalla notte e dal compassionevole maltempo riempirai l’anima mia, la memoria, il mio cuore di tuo fulgore così ch’io non possa mai dimenticare come con note di musica morbida tu riesca tale dono sussurrare.”
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