365 giorni, Libroarbitrio

“La confessione di un figlio del secolo” Alfred de Musset

1800

Capitolo Primo

PER SCRIVERE la storia della propria vita, occorre prima aver vissuto; non è pertanto la mia storia ch’io scrivo.
Colpito, ancor giovane, da un’abominevole malattia morale,  narro ciò che m’è accaduto nel giro di tre anni. Se fossi malato solo io, non ne direi una parola; ma poiché ve ne sono molti altri che soffrono dello stesso male, scrivo per quelli, senza curarmi di sapere se baderanno a me: ché, nel caso in cui nessuno se ne occupasse, avrò pur sempre tratto dalle mie parole il frutto di aver guarito me stesso; e, come la lepre presa al laccio, avrò roso la zampa imprigionata.

Solo è vero
che quei turbini sono attraversati,
da che mondo è mondo,
da sette personaggi sempre i medesimi:
il primo si chiama speranza,
il secondo coscienza,
il terzo opinione, 
il quarto desiderio,
il quinto tristezza,
il sesto orgoglio,
il settimo si chiama uomo.

Pertanto prendete il tempo come viene
e il vento come soffia.

365 giorni, Libroarbitrio

Alfred de Musset :l’istinto e l’amicizia

Roma 10 luglio 2013

A Victor Hugo 

In questo vile mondo è necessario

amare molte cose per capire

infine quello che si preferisce:

i dolci, il mare, i cieli azzurri,

le donne, i cavalli, il gioco, la rosa, l’alloro,

o calpestare i fiori appena schiusi.

Molto piangere occorre e dire addio.

Poi il cuore s’accorge di essere invecchiato,

e il tempo che fugge ci rivela la causa.

Degli effimeri beni di cui poco godiamo

il meglio che ci resta è un vecchio amico.

Si litiga o ci si evita,

ma se lo vuole il caso,

ci si avvicina, ci si sorride, si stringe

l’uno all’altro la mano, e si ricorda

che insieme un giorno camminammo,

che ieri è domani e l’anima è immortale.

Alfred de Musset, nato a Parigi nel 1810 da nobile famiglia, fu poeta commediografo e narratore, dotato di ottima cultura e grande raffinatezza mondana.

Si affermò molto presto con la pubblicazione dei suoi versi nella Parigi elegante e letteraria ed entrò giovanissimo nel cenacolo romantico guidato da Victor Hugo.

Conobbe la scrittrice George Sand, pseudonimo di Amandine-Lucie-Aurore Dupin, con la quale ebbe un’intensa relazione, intessuta di forte passionalità ed esaltazione.

Al centro della sua opera collocò la ricerca del piacere, che coincise però spesso con una scelta esistenziale di annientamento.

Attento a una romantica liricità della parola, preferì lo stile elegante ed effimero all’impegno morale e civile.

pubblicò molti poemi ed opere teatrali, tra cui Le confessioni di un figlio del secolo, Uno spettacolo in poltrona, Con l’amore non si scherza, Commedie e proverbi.

Morì a Parigi nel 1857, ancora giovane, ma ormai inesorabilmente consumato dall’alcool.

A domani

LL