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buona vita sempre gente

Vettriano

.quanto fa freddo oggi
calpestati di silenzio,
arrugginiti dall’ossigeno,
storta la luna sembra stanca,
e noi
abbiamo imbastito
scorciatoie ad ostacoli
e alla fine ci siamo dati
tante di quelle parole
dette per non dire
che dietro lenti scure
gli occhi lividi
baciati dal sole
pizzicano
ma non piangono
anche se hanno visto
che si può davvero perdere tutto
pur non avendo mai avuto
nulla.

.scorciatoie ad ostacoli. Lié Larousse

Auguro a tutte le persone che non hanno nulla o più nulla da festeggiare giorni sereni sempre, e che questi natalizi passino in fretta, e soprattutto indolore, così da poter tornare con un bel respiro alla vita di sempre.

Con amore Lié 

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POKER D’INCUBI – DuediRipicca

Ci dicono: FA PAURA! FA PIANGERE! FA INCAZZARE! FA RIDERE! FA VENIRE I BRIVIDI! VOGLIA DI SCRIVERE, DI SCAPPARE, DI NON ANDARSENE, DI SUSSURRARE, DI GRIDARE, DI SAPERE!
E allora se vuoi sapere perché, e soprattutto se vuoi dirci ANCHE TU la tua, LEGGI POKER D’INCUBI!
E’ facile: clicca il link di seguito ed acquistalo on line:
http://www.alteregoedizioni.it/shop/crocevia/poker-dincubi/
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oppure ordinaci dal tuo libraio di fiducia, o fatti un giro per gli scaffali in libreria, una qualsiasi in tutta l’Italia, e poi siediti al bancone e bevi, sicuro ci trovi lì…

Gianluca Pavia – Lié Larousse
DuediRipicca

 

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RiNato – L.L. per “Rebirth – Photo Project di Eduardo Fiorito”

bambina nel tempo - fotografia di Eduardo Fiorito

Avvengono accadimenti sottili
nel succedere della vita
inseguire riflessioni costanti
che costantemente sfuggono
vorticando suggestioni nella mente
e non si sa raccontare
il pensiero intriso d’immagini
farlo proprio e poi perderlo
prima di narrarlo
allora, in questo momento scegli
di partire e creare
la storia di un viaggio
che canterà di un tempo
lungo due anni
di lungimiranti visioni ammirate
esoterica cognizione umana
dove a fare da guida è il proprio Io
unico ideale compagno
col primo passo scalpitante d’infante
curioso osserva l’obiettivo
gettandosi alla scoperta
della nascita la ricerca
della terra ne fotografa la sostanza
del cielo viene alla luce l’entità sacra
dell’essere
uomo
si diviene nel mezzo
ed estrapola la magia
del rinascere rinato
nel cammino mistico dell’esplorazione
manipolata dall’umana natura.

 L.L.

11.02.2016
REBIRTH
Vernissage
dalle 18:30 alle 21:30
presso Curva Pura
Via Giuseppe Acerbi 1A
Roma
http://www.eduardofiorito.com

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Lo so, non sai se hai voglia di picchiarmi o di baciarmi…

Lei da che parte sta?
Dalla dove sto sempre, la mia.
Non è in lutto per Labbra?
Sì, porto biancheria nera…
Avrei il diritto di portarla al distretto e farla sudare sotto le luci dei riflettori.
Io sudo molto meglio al buio

SoloOpera pittorica di Solo
1×1 m, tecnica mista su tela
Solo si è liberamente ispirato a Dick Tracy personaggio creato dal fumettista Chester Gould,
pellicola preceduta da quattro film della serie Dick Tracy Amazing Adventure dal 1945 al 1947,
iniziata con l’omonimo Dick Tracy di William Berke giunto sugli schermi italiani nel 1990.
L’opera pittorica dell’artista fa parte della collezione privata di Vittorio Storaro.

www.facebook.com/h4solo

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“Uno” Lié Larousse & Premio Letterario Nazionale Bukowski

Premiazione Bukowski 2015  - Uno -

Cammino a passo svelto, vestito in borghese, stretto nelle spalle con il volto ritto sulla strada e le mani al sicuro nelle tasche dei jeans. Scosto il corpo di traverso avendo cura di non farmi toccare dai passanti che affollano la piazza alle prime ore della sera. Destra, seduta al bar la donna con il vestito celeste a fiori lascia il tavolino tondo scostando goffa la sedia incurante della presenza del cameriere col vassoio in precario equilibrio dietro le sue spalle facendolo ruzzolare a terra. Sinistra, la mano furba di un bambino trafuga svelta da vasi blu due traboccanti sbiadite arance accatastate in un’acerba piramide che crolla l’attimo dopo esser stata derubata del suo equilibrio. Davanti ai miei occhi le porte della chiesa di Santa Maria in Trastevere s’aprono maestose a far entrare la bara di un cristiano seguito da una manciata di parenti, cuscini di rose, gigli e condensa che sale dal nero sampietrino arso dal petrolio infiammato dal mangiafuoco teatrante. Le campane invitano i commensali d’ostia alla solenne messa. L’orologio sottostante il campanile picchetta le 18:00. Tutto è così come deve essere. Ogni atto combacia così come l’ho già osservato nella mia visione, e la prima goccia di pioggia acida cade sul mio labbro, e subito le nuvole rovesciano l’acquazzone sopra la mia testa mettendo in fuga le mamme con i passeggini che mi sfrecciano di fianco che quasi scivolo.
– Perfetto, bisbiglio. Freme sotto il mio naso il puzzo di panni stesi e d’umida carne di pesce espandendosi nello stretto vicolo che ho appena imboccato. Inspiro profondamente e il primo dei brividi mi percuote. Svolto l’angolo. Venditori ambulanti in balia del mal tempo coprono le loro chincaglierie con lenzuoli bianchi tristi in volto. Il papà con la camicia a quadri s’affretta a far rientrare la piccola figlia in casa, snoda un braccio di corda dal ramo dell’albero che sosteneva insù il sellino abbandonandolo al suo dondolio floscio e obliquo. L’odore dolciastro della corda bagnata insinua le mie narici e il secondo brivido mi contorce il petto. I due soldati in un via vai sul posto parlottano se rientrare o meno al coperto, loro di fronte, il pittore col cappello viola e il papillon turchese è seduto a dipingere su fogli rettangolari mentre la pioggia ne bagna gli angoli, incurante delle bizzarrie del tempo nel mese di luglio. La scalinata è alle sue spalle. Alzo di poco lo sguardo, leggo la scritta Trastevere Noir Festival sventolare su di un nastro di raso. Avanzo lento verso di lui. L’assenza di persone in coda sugli scalini e lungo le vie che sfociano nella piazza allargano lo spazio circostante, il nero dei sampietrini s’addensa, le fessure che ne delineano il perimetro si dilatano, acqua e terra si plasmano in una pellicola vischiosa e molle. Inspiro profondamente l’odore crudo delle pietre fradice. Tutto attorno m’appare oscura piuma di corvo, la mia vista è nera. Il brivido ora è un impulso costante d’elettricità. Tiro fuori una mano dalla tasca, afferro la ringhiera della scalinata per sorreggermi. Tiro fuori l’altra e con uno schiaffo mi premo l’indice e il medio contro la tempia. Il tormento mi soffoca, penetra nelle narici, scivola nella trachea, affoga nei polmoni. Chiudo gli occhi camminando nella mia visione. Inspiro profondamente odore di ruggine e ferro e bianco. Finalmente quel bianco e le luci dei lampioni in contrasto con il crepuscolo della sera illuminano i volti delle persone che ovunque parlano, sorridono, scendono dalla scalinata, in gruppi di cinque e di tre. Alcuni sono già amici, altri lo sono appena diventati. Solo lei è Uno. Solo lei è sola e già ai piedi della scalinata. E’ di spalle, la osservo. Eccola, la visione con la quale mi sono svegliato, che inseguo da tutto il giorno, che esamino e rileggo e incontro nella mia mente e di nuovo ora. Mi vedo sussurrarle – Oggi tu sei il mio Uno.

Questo è solo l’incipit del mio racconto “Uno”, pubblicato nell’Antologia Bukowski Inediti di ordinaria follia, e se il vostro desiderio è quello di continuare nella sua lettura allora potete farlo acquistandolo cartaceo o anche nella versione e-book al sito:
http://www.amazon.it/gp/product/8863966559/ref=as_li_ss_sm_it_fb_asin_tl?ie=UTF8&camp=3710&creative=25222&creativeASIN=8863966559&linkCode=shr&tag=aqualcpiaceci-21&qid=1435580647&sr=8-2&keywords=inediti+di+ordinaria+follia

Ringrazio col mio sorriso più sorrisevole e con tanto di cuore ora qui nella mia mano, in ordine non alfabetico, lo scrittore Gianluca Pavia per i consigli, le aggiunte, le correzioni, e l’infinitesimale pazienza con le colorate ansie scritturali della sottoscritta me Lié battezzata nelle acque marine toscane col sassodelfino e le conchiglie colore dei miei capelli; gli insegnanti- editor- Prof- e tanto altro ancora Enrico Valenzi e Paolo Restuccia che fin da quel fatidico dì che mi sono presentata alla loro Scuola di Scrittura Omero col mio Circo e le bestie feroci mi hanno tenuta con loro aiutandomi a gestire zanne e zampe tra la mancanza di senso, virgole e punti, e che sono pure nel racconto, Enrico e Paolo intendo, non il senso le virgole e i punti, e a tal proposito ci tengo ad enunciarvi che  “Uno” è nostro figlio! Ma voi lo sapevate già, perché concepito e nato durante il Festival del Noir nella pausa dei quindici minuti d’estro…; gli scrittori FedericaFioreFiorenza, Deepetta, Debby, Antonio ed Andy che fanno i vaghi in classe quando parlo e non si capisce nulla di ciò che dico ma loro mi sorridono comprensivi ed io sono tanto felice!

Grazie ai folli Bukowskiani e alla Giovane Holden Edizioni, soprattutto all’organizzatore Marco Pelagi,  al direttore editoriale Miranda Biondi e alla traduttrice letteraria ufficiale di Bukowski Simona Viciani Campani

E 24.372MILA GRAZIEEEE
A TUTTI VOI FOLLOWERS CHE SOSTENETE ME E QUESTO BLOG SQUINTERNATO
E AGLI OCCASIONALI CHE BUTTANO UN OCCHIO E STANNO UN POCO CON ME
E PURE A QUELLI CHE DANNO SOLO LE SBIRCIATINE

VOSTRA LIE’ 

http://www.omero.it
lielarousse@yahoo.it
http://www.premiobukowski.it

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ROVESCIO Street Fest – Estate Urbana – Street Art Poetry Music

Rovescio locandina

​ROVESCIO Street Fest
04.07.2015
Estate Urbana

dal 05.07.2015 al 02.08.2015

Scoprire. Appassionare. Sperimentare. Approfondire.
La street art tra Garbatella, Ostiense e Testaccio

Perché la metafisica dello scorrere del tempo nelle mani della Street art cessa di seguire le regole della storiografia attraverso i colori che intarsia nella creazione di forme e ferme immagini, così la Street poetry col potere trasfigurante della parola trascina quest’opera monumentale in un eterno presente con l’incontro poetico ritrattistico del linguaggio evocativo, di storie e personaggi, dando voce ai Murales in un’atmosfera sospesa tra il reale complesso delle relazioni umane e le ipocrisie della vita quotidiana, il tutto perché nulla svanisca nel domani.
L.L.

Nell’ambito dell’ESTATE ROMANA 2015, Rovescio propone la manifestazione Estate Urbana, un’occasione di approfondimento sulle arti urbane della capitale che si protrarrà per tutto luglio e i primi giorni di agosto. 5 domeniche, 5 tour speciali, 5 momenti in cui le guide esperte dell’associazione accompagneranno curiosi e appassionati tra le opere di street art di Garbatella, Ostiense e Testaccio. Ad aprire la rassegna la giornata evento del ROVESCIO Street Fest, un viaggio originale tra le diverse declinazioni dell’arte di strada: musica, street art, recitazione e poesia. Saranno presenti in questa occasione artisti affermati ed emergenti tra cui la brass band dei Pink Puffers e gli street artist Diamond e Solo. Inserita nella programmazione dell’ESTATE ROMANA 2015, la manifestazione Estate Urbana è realizzata con il sostegno di Roma Capitale in collaborazione con la Siae.

L’iniziativa avrà inizio con la giornata evento ROVESCIO Street Fest il giorno 4 luglio 2015 e continuerà nelle settimane successive con degli street art tour speciali dell’Estate Urbana previsti per le domeniche dal 5 luglio al 2 agosto 2015.

ROVESCIO Street Fest

Per lo Street Fest di apertura che si svolgerà il 4 luglio 2015, Rovescio ha ideato un’originale parata gratuita che coinvolgerà alcune delle aree più prolifiche e ancora poco valorizzate in ambito di street art. Appuntamento alle 16:30 nel parcheggio nei pressi della stazione metro Garbatella che costeggia il ponte Settimia Spizzichino: il corteo si snoderà attraverso le strade del quartiere post-industriale Ostiense fino al raggiungimento del rione Testaccio, presso la CAE – Città dell’Altra Economia, per dare ai partecipanti la possibilità, durante il percorso, di ammirare e stabilire un primo contatto diretto con la street art.

L’insolita passeggiata sarà accompagnata da guide d’eccezione, i giovani performer del Duodepassaggio, che suggeriranno un’interpretazione unica di alcune delle opere incontrate nell’itinerario: tramite lo spettacolo della recitazione di alcuni pezzi di street poetry sarà possibile apprezzare con occhi diversi la ricchezza dell’arte urbana capitolina. I versi sono stati scritti appositamente dai poeti Gianluca Pavia, Lollo, Loris Giorgi e il giovane Flavio Mattei.

In testa al corteo i Pink Puffers, una banda itinerante di ottoni, saranno protagonisti musicali in alcuni dei tratti del percorso. Questa street band, composta da giovani artisti romani, renderà il corteo una vera e propria parata, capace di richiamare l’attenzione dei passanti e riempire di colori sinfonici anche i momenti di passaggio tra un’opera e l’altra.

La parata si concluderà all’interno del complesso della Città dell’Altra Economia di Testaccio, in cui avrà luogo la parte dell’evento dedicata alla scoperta del processo di realizzazione di un’opera e alla sperimentazione in prima persona. Per questo saranno allestiti diverse tipologie di spazi, riservati a distinte attività. In una di queste zone si affiancheranno alcuni artisti impegnati in una performance di live painting ciascuno su un’istallazione dedicata. Protagonisti di questo momento saranno gli street artist Diamond e Solo. Un altro spazio, invece, sarà destinato a un laboratorio per il pubblico che, guidato da un esperto, il pittore Alessandro Calizza, potrà sperimentare i materiali e le tecniche propri della street art.

Estate Urbana

Il ROVESCIO Street Fest spalancherà le porte ad un sussegursi di appuntamenti domenicali, l’Estate Urbana vera e propria, nei quali sarà possibile effettuare dei tour speciali, con percorsi diversi da quelli ordinariamente realizzati dalle guide dell’associazione. Questi tour a piedi partiranno dal ponte Settimia Spizzichino di Garbatella e si concentrano nelle zone di Testaccio e Ostiense, con una durata di circa 2 ore.

Quelli attenti lo avevano intuito.
Sta per succedere.
Tu che fai non vieni?
Guarda l’orologio, manca poco ma non sei in ritardo!

http://www.rovescio.org
Percorsi contemporanei
Forme d’arte nuove ed originali a Roma
Street Art Tour

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“Aspro e dolce” Mauro Corona

Katerina Plotnikova

Ho iniziato molto presto a bere vino. Ero ancora fanciullo quando, su consiglio dei parenti, ho dato mano ai primi bicchieri che, secondo loro, dovevano farmi sangue.
In famiglia si onorava Bacco sin dall’età del bronzo, e si brinda tutt’ora.
Siamo una dinastia di bevitori e non ci vergogniamo.
A partire  dal bisnonno Matteo e anche prima, la memoria infallibile dei paesani si è premurata di tramandare aneddoti inerenti la nostra sacrosanta fede nel dio vino. A un fratello di mia nonna paterna, inveterato bevitore, nell’osteria di Pilìn un giorno gli fu chiesto: “Vi piace il vino Luiso?”.
” Mi piace – rispose imperturbabile – se potessi salterei dentro una botte di dieci ettolitri piena di Merlot. Poi aprirei la bocca a livello del vino e incomincerei a bere. e a mano a mano che il vino cala, mi abbasserei anch’io fino ad inginocchiarmi.”
In tempi di carestia vinicola, Luiso sapeva essere anche ironico. Una volta, in piena estate, subito dopo l’ultima guerra, stava scaricando la legna dalla teleferica di Valdapont. Due turisti di passaggio, a quei tempi piuttosto rari, lo notarono mentre, accaldato e stanco, beveva grandi sorsate d’acqua dalla fontana vicino la chiesetta.
“Preziosa l’acqua, vero barba?” esordì uno con aria di presa in giro. Senza scomporsi, Luiso rispose: “Preziosa e buona, peccato non avere un po’ di vino per risparmiarla”.
Di bevitori famosi in famiglia ce ne sono stati parecchi. Da Sepp Corona, un vecchio celibe e taciturno, allo zio Pinotto, dal nonno Felice a suo fratello Domenico Menin, morto sul Pal Piccolo, centrato da una granata mentre all’interno di una tenda divideva con i commilitoni una damigiana di vino. Questo episodio il nonno me lo ha raccontato più volte. Concludeva dicendo: “Morirono in otto”.
E poi mio padre, mia madre e altri parenti più o meni stretti. Come si può dedurre, il terreno della tradizione bevereccia era assai fertile perché anche i nuovi rampolli della dinastia Corona fossero tentati dal calice. In famiglia di musicisti, è facile che figli e nipoti dei suonatori contengano il DNA della musica che li spingerà fatalmente tra le note.

Il primo approccio vinesco
che ricordo in maniera affettuosa
è stato con il Raboso.
E,
come succede con il primo amore,
quel vino è rimasto per sempre a invecchiare con me,
nella cantina degli affetti.

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Giovanni Prati e la sua “Alba”

Roma 24 giugno 2013

Giovanni Prati nacque a Campomaggiore nel 1814 e morì a Roma nel 1884. Poeta elegante degli ideali borghesi rappresentati da Dio, re, patria  e famiglia, pubblicò varie raccolte poetiche tra cui Canti lirici, Canti politici, Psiche e Iside.

 

Alba

Fumano i campi; la rugiada stilla

sull’erba nova; il cheto aere si desta

al sol che spunta, e con l’aletta in resta

il cardellino in cima al gesto trilla.

Al giocondo lavor sparsa è la villa

sui bruni solchi; pei declivii a festa

saltan le capre; e in seno a la foresta

le allegrie della caccia il corno squilla.

Questa è vita davver; questo è divino

elemento di forza all’uman petto:

aria, luce, tripudio, opera intorno.

E noi, civico vulgo, ogni mattino

(fatica insigne!) ci leviam dal letto,

pallidi spettri, ad invecchiar d’un giorno.

di

Giovanni Prati

A domani

LL