
Una vita a rincorrere Bukowski
poi realizzi che
il Campari ti manda in pezzi
e non sono schiaffi e cazzotti
ma le carezze
a renderci più forti.
Una vita a combattere
pensiero unico ed omologazione
l’editoria Nazionalpopolare
fianco a fianco, gomito a gomito
con chi legge
recita, scimmiotta
s’improvvisa Bukowski
poi, in libreria
tira più un pelo d’influencer.
Una vita disordinata, incasinata
pulp fino al midollo,
sempre al bancone
ma senza compagni di sbronze,
a “ scrivo poesie per portarmi a letto le ragazze “
no, non è vero,
una vita sempre senza una donna
ma innamorato di tutte,
senza un soldo
ma sempre con in mano un bicchiere
vuoto,
ma con luce e angolazione giuste,
sempre mezzo pieno.
Un vita a rincorrere Bukowski
poi realizzi che
aveva ragione Santa Mamma:
non guardare quei film
non ascoltare quella musica
non leggere quei libri
che poi
fai la fine di Bukowski.
Morire ricco a 74 anni?
Beh,
non male come gran finale.
poesia BUKOWSKI di Gianluca Pavia
#duediripicca #liélarousse
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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