
Cielo grigio, rosso cupo, marasma, cupezza, vento gelido. Il paesaggio sembra, di racconto in racconto, di poesia in poesia, ugualmente ostile. Cambia ma resta lo stesso, ruvido, inquietante. Tempo da lupi, si direbbe, e da mostri – tutti troppo umani. Fremiti, brividi, respiri che si spezzano. I personaggi di questa raccolta – un inconsueto prosimetro contemporaneo – hanno paura o fanno paura. C’è un autoritratto in versi che vale per tutti: “Ci temono / per la nostra brillante / sporcizia, / per le idee / i sogni / e quella strana somiglianza / ai loro incubi peggiori”. Qualcuno potrebbe tirare fuori la parola noir, ma forse a sproposito – perché se c’è qualcosa di nero in questi (guarda caso) 17 poesie più 17 testi perturbanti, è il nero che è già nelle cose. Gli autori lo fanno risaltare giocando con l’idea di incubo, ma si tratta in molti casi di incubi fatti da svegli. La prosa corre nervosa, insiste su un grottesco che chiama il ghigno; le poesie – anziché farti tirare il fiato – ti tengono in apnea. E forse stare, per tutto il tempo della lettura, quasi senza ossigeno è l’unico modo per sentire quanto bruciante, brutale, ansiogena e oscura sia la cosiddetta realtà.
Fino a tentare inutilmente di svegliarsi.
Prefazione di Paolo Di Paolo
E’ con la prefazione scritta per noi da Paolo Di Paolo che vi invitiamo alla lettura del nostro libro POKER D’INCUBI, scritto da Gianluca Pavia e Lié Larousse, firmato DuediRipicca, edito da Alter Ego edizioni, e distribuito in tutte le librerie.
Ma se siete indaffarati, o pigri o semplicemente amanti del web potete anche ordinarlo ed acquistarlo on line
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DuediRipicca sono Gianluca Pavia e Lié Larousse, autori visionari e sperimentatori di filosofie scomode, liberi dalla scrittura di genere scrivono racconti, romanzi e poesie, a due, e a quattro mani, vincitori del Premio Racconti nella Rete 2016, e di altri importanti titoli singolarmente, creano la prima mostra itinerante di poesia su tela; collaborano con riviste letterarie, pittori, musicisti, e registi. A livello nazionale promuovono ed organizzano eventi artistici culturali. Potete seguire i loro lavori sul sito www.libroarbitrio.com, e alla pagina facebook DuediRipicca.
Al momento sono impegnati in tutta Italia come ospiti a festival di cultura e narrativa e in tour con la presentazione di Poker d’incubi.
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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