
L’unica cosa che mi va di fare oggi è tenere d’occhio quegli uccelli fuori dalla finestra.
Ho staccato il telefono così i miei cari non possono allungare le mani su di me.
Ho detto loro che il pozzo s’è prosciugato.
Ma da quell’orecchio non ci sentono. Continuano a provarci lo stesso.
Ora non ce la faccio proprio più a sentire della macchina che ha sbiellato un’altra volta.
O della roulotte che credevo d’aver già pagato messa sotto sequestro.
A tutti la fortuna è andata a picco. L’unica cosa che chiedo io è che mi lascino restare seduto
qui ancora un poco. A curarmi il morso che Keeper, il cane pastore, m’ha dato ieri sera.
E a osservare quegli uccelli, che non chiedono un bel niente, tranne un po’ di sole.
Tra qualche istante mi toccherà riattaccare il telefono e cercare di distinguere la ragione dal torto. Fino ad allora
una dozzina di uccellini, non più grandi di una tazza di tè, se ne stanno appollaiati sui rami fuori la finestra.
D’un tratto smettono di cantare e girano la testa.
E’ chiaro che hanno sentito qualcosa.
E si tuffano in volo.
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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