
Sulla terrazza d’uno chalet nel fondovalle una giovane donna prende il sole leggendo un libro.
I due scrittori la guardano col cannocchiale.
“Com’è assorta, a fiato sospeso! Con che gesto febbrile gira le pagine! – pensa lo scrittore tormentato. – Certo legge un romanzo di grande effetto come quelli dello scrittore produttivo!”
“Com’è assorta, quasi trasfigurata nella meditazione, come vedesse schiudersi una verità misteriosa! – pensa lo scrittore produttivo, – certo legge un libro denso di significati nascosti, come quelli dello scrittore tormentato!”
Il più grande desiderio dello scrittore tormentato sarebbe d’essere letto come legge quella giovane donna. Si mette a scrivere un romanzo così come egli pensa lo scriverebbe lo scrittore produttivo. Intanto il più gran desiderio dello scrittore produttivo sarebbe d’essere letto come legge quella giovane donna; si mette a scrivere un romanzo così come egli pensa lo scriverebbe lo scrittore tormentato.
La giovane donna viene avvicinata prima da uno scrittore poi dall’altro. Entrambi le dicono che vogliono farle leggere i romanzi che hanno appena finito di scrivere.
La giovane donna riceve i due manoscritti. Dopo qualche giorno invita i due autori a casa sua, insieme, con loro gran sorpresa.
– Ma che scherzo è questo? – dice, m’avete dato due copie dello stesso romanzo!
Oppure:…
***
Io sempre distratta persa nel crimine delle mie fantasticherie sognanti con Te che mi proteggi e uccidi tutti!
L.L.
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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