
Eccomi qui tra mari spopolati
Solo come la piuma che si stacca da un uccello notturno
Eccomi qui in una torre di freddo
Vestito del ricordo delle tue labbra sapide di mare
Delle tue cortesie e della tua chioma
Luminosa e disciolta come i fiumi che sgorgano dai monti
Stavi forse per diventare cieca perché Dio ti faceste queste mani?
L’arco delle tue ciglia che si tende come arma degli occhi
Nell’invito feroce colpo d’ala che l’orgoglio dei fiori fa sicuro
In vece mia ti parlano le flagellate pietre
In vece mia ti parlano le onde degli uccelli senza cielo
In vece mia ti parla il gregge delle pecore silenti
Addormentato nella tua memoria
In vece mia ti parla la nudità del piccolo ruscello
L’erba che sopravvisse legata alla ventura
Avventura di luce e sangue d’orizzonte
Vestita appena d’un fiore pronto a spegnersi
Al primo soffio flebile di vento
Le pianure si perdono sotto il tuo piede di fragile grazia
E si smarrisce il mondo al tuo limpido andare
Giacché tutto è artificio quando appari
Nella tua minacciosa trasparenza
Innocente armonia senza tregua né oblio
Elemento di lacrima mulinante all’interno
Fatto d’ansia altezzosa e di silenzio
Fai dubitare il tempo
E il cielo con istinti d’infinito
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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