
E quando ci penso la domanda che le faccio è sempre questa:
ma cosa credi sia la vita? Cosa vorresti da lei bambina astronauta?
Ali di petali di tulle indaco vorrei
mani e sorriso per carezzare le lacrime di chi ingiustamente piange
vorrei essere io quella Lei a cui L’etere insaziabile scrive lettere mentre la notte gli si rovescia liscia addosso
eliminare il palcoscenico dal mondo coi suoi attori e le loro maschere e costumi
città senza catrame
aria che non puzzi d’avidità umana.
La bambina astronauta è sempre accovacciata nell’angolo
con le braccia strette alle ginocchia
e quel casco troppo grande che è diventato il suo rifugio
e allora vado a prenderla per mano
le dico che in fin dei conti ci sarà sempre chi reciterà una miserabile parte ma non importa
perché c’è e ci sarà sempre anche chi lotterà per inseguire i propri piccoli giganteschi irreali sogni
che sa che si farà tanto male per realizzarli ma pure questo non importa
Lui si darà forte contro ogni raggiro
e con un gancio finale ogni inganno crollerà a terra esanime
come in un incontro di pugilato
perché chi vince duro
vince solo per KO.
E la bambina astronauta ride ed io con lei.
L.L.
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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