“Ho più ricordi, dentro, che se avessi mille anni.”

La stoltezza, la brama, l’errore, la ferita
ci possiedono al punto che ne siamo stremati:
ci attacchiamo ai rimorsi da noi alimentati
come fa il mendicante col verme parassita.
Satana Trismegisto sul cuscino del male
cullandoci lo spirito ci tiene in suo potere
e quel raro metallo che è il nostro volere
con sapiente alchimia a vapore rende eguale.
Regge il Diavolo i fili di queste marionette!
Il fascino avvertiamo di ogni oggetto più basso
e ogni giorno all’Inferno discendiamo d’un passo
senza orrore avanzando dentro tenebre infette.
Come un vizioso povero che sbaciucchia e divora
d’una sfatta puttana il seno martoriato
vogliamo prendere al volo un piacere celato
e forte lo spremiamo com’arancia insapora.
Formicolante e fitta come vermi in fermento
nella testa ci danza un’orda di demòni,
e quando respiriamo, la Morte nei polmoni
scende, invisibil fiume, con un fioco lamento.
In mezzo ad avvoltoi basilischi scorpioni
vipere linci scimmie sciacalli, in mezzo a mostri
che grugniscono latrano s’avventano con rostri,
nell’infame serraglio di vizi e di passioni,
uno ce n’è più basso più maligno più immondo
che volentieri senza gesto alcuno né chiasso
della terra farebbe un immenso sconquasso
e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo:
la Noia. Un pigro pianto per oscuro fardello,
sfumacchia il narghilè sopra morti e patiboli.
Di quel mostro impalpabile tu sai, lettore, i triboli,
ipocrita lettore, mio simile, fratello.
“- Non hai paura di morire qui, in questo mio cazzo di casino?
– Morire qui con te sarà il più dolce vivere dolore della mia vita “
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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