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365 giorni

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  • .Lié Larousse.
  • Gianluca Pavia
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365 giorni, Libroarbitrio

Corre l’anno sempre lo stesso

maggio 29, 2014maggio 29, 2014 libroarbitrio

 

A: Lo vedi era come dicevo io !!!

L: Ecco da dove potrebbero entrare le zanzare!

A: Che c’entra?

L: Bisogna prepararsi a farsi succhiare via il sangue no?

A: Che c’entra?

L: …

A: T’hanno detto del Pittorello? Male male. Domani che fai?

L: Mi sparo.

A: Che?

L: Dici che non dovrei attendere domani?

A: Ahahahaha ma che dici!

L: Ahahahahaha con un fucile d’assalto però, troppo facile con la pistoletta nera giocattolo, anche se poi, quello trattatatatatatata come faccio a spararmi puntandomelo addosso?

A: Non saprei

L: Ce l’hai presente un fucile d’ass

Q1: Anvedi chi non muore…ciao!

L: Ecco bravo! Appuntissimo!

Q1: De che?

A: Lascia perdere. Come stai bello

L: Tu ce l’hai presente

Q1: Alla grande Caro! E te ma me voi salutà come se deve

L: Ciao! Il fatto è che è ingombrante e

Q1: Ma viè qua

L: Attento che potrei versarti tutto sulla camicia

A: Eccolo! Vieni che è arrivato l’amico mio, quello che t’ho detto, ti ricordi?

L: Veramente io

Q2: Noooo, anvedi chi c’è!

L: Sì. Okkei. Me ne vado.

A: Lo conosci?

L: Sembra di sì

Q2: Quant’è piccolo

L: No non lo dire che poi ci credo

Q1: Il mondo ahahahahaah

L: Ahahahaha . Ciao ragazzi io vado

A: Ma come te ne vai?

L: E sì è tardi guarda

A : Non ce l’hai

L: Cosa?

A: L’orologio

L: E va bene fai finta

A: Faccio finta cosa?

L: Uffa però! Fai finta di vedere che è tardi sei amico mio no?

A: Almeno prima finisci il vino.

L: Fidati meglio che me ne vado subito

A: E Dai!

L: Sì va bene!

Q1-2: T’ha preso in parola

A: Come sempre. Passi domaniiiiiii???

L: Bravo!

A: ?

L: Ora so come fare!

Q1: Scioè?

Q2: Di cosa stiamo parlando?

A: Mica l’ho capita

 

 

Leggenda

A = Amico

Q 1 = Qualcuno che dice di conoscermi numero uno

Q 2 = Qualcuno che dice di conoscermi numero due

L = io

 

 

 

 

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Pubblicato da libroarbitrio

Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia. Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak. Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa . Mostra tutti gli articoli di libroarbitrio

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