L: Bisogna prepararsi a farsi succhiare via il sangue no?
A: Che c’entra?
L: …
A: T’hanno detto del Pittorello? Male male. Domani che fai?
L: Mi sparo.
A: Che?
L: Dici che non dovrei attendere domani?
A: Ahahahaha ma che dici!
L: Ahahahahaha con un fucile d’assalto però, troppo facile con la pistoletta nera giocattolo, anche se poi, quello trattatatatatatata come faccio a spararmi puntandomelo addosso?
A: Non saprei
L: Ce l’hai presente un fucile d’ass
Q1: Anvedi chi non muore…ciao!
L: Ecco bravo! Appuntissimo!
Q1: De che?
A: Lascia perdere. Come stai bello
L: Tu ce l’hai presente
Q1: Alla grande Caro! E te ma me voi salutà come se deve
L: Ciao! Il fatto è che è ingombrante e
Q1: Ma viè qua
L: Attento che potrei versarti tutto sulla camicia
A: Eccolo! Vieni che è arrivato l’amico mio, quello che t’ho detto, ti ricordi?
L: Veramente io
Q2: Noooo, anvedi chi c’è!
L: Sì. Okkei. Me ne vado.
A: Lo conosci?
L: Sembra di sì
Q2: Quant’è piccolo
L: No non lo dire che poi ci credo
Q1: Il mondo ahahahahaah
L: Ahahahaha . Ciao ragazzi io vado
A: Ma come te ne vai?
L: E sì è tardi guarda
A : Non ce l’hai
L: Cosa?
A: L’orologio
L: E va bene fai finta
A: Faccio finta cosa?
L: Uffa però! Fai finta di vedere che è tardi sei amico mio no?
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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