Capalbio 21 agosto 2013
Figlio di un italiano, Emile Zola, nacque a Parigi nel 1840.
Incominciò a lavorare giovanissimo, a causa delle difficoltà economiche causate dalla prematura morte del padre.
S’impiegò presso una casa editrice e, dopo qualche anno, intraprese con successo la carriera giornalistica.
Il primo successo letterario lo portò a maturare ‘idea di realizzare una serie di venti romanzi che rappresentassero, in diversi ambienti sociali, generazione per generazione, le vicende di una famiglia, I Rougon-Macquart, studiandone anche, da una generazione all’altra, le caratteristiche “ereditarie”.
Lo sforzo di Zola è rivolto allo studio della realtà e all’osservazione della vita quotidiana, secondo un metodo sperimentale tipico della scienza che egli volle applicare alla lettera.
Convinto, in pieno accordo con le teorie scientifiche del tempo, che il comportamento di ogni essere umano sia determinato dalla sua origine e dal suo ambiente, Zola nel 1880 teorizzò i principi letterari del Naturalismo: il nuovo romanzo sperimentale doveva non solo raccontare i fatti ma indagare anche le cause, analizzando scientificamente le origini di ogni fenomeno.
Lo scrittore elesse a protagoniste dei suoi romanzi le classi popolari: ne descrisse le tare ereditarie determinate dai condizionamenti biologici e ambientali che pesano sul destino degli individui.
Zola analizza in tal modo una società in piena crisi, da un lato con l’occhio freddo e distaccato dello scienziato, dall’altro con la passione di chi attua una denuncia sociale.
Scrittore progressista di orientamenti socialisti, Zola si espose pubblicamente durante un caso che appassionò la Francia, l'”affare Dreyfus”.
Dreyfus, un ufficiale dell’esercito francese di origine ebraica, venne accusato ingiustamente di essere una spia al soldo della Germania.
Lo scrittore prese le sue difese e denunciò le gravi responsabilità dei militari e dei politici conservatori; per questo egli stesso subì una condanna, tuttavia Dreyfus venne più tardi scagionato.
Zola morì a Parigi nel 1902.
Le sue maggiori opere furono i romanzi: Teresa Raquin, I Rougon-Maquart, ciclo che comprende La fortuna dei Rougon, Il ventre di Parigi, L’ammazzatoio, Nanà, Germinale, La bestia umana.
A domani
LL